Coll'arditezza della frase. Ordine artificiale e sublime nei «Canti» di Leopardi - Simone Moro - copertina
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Letteratura: Italia
Coll'arditezza della frase. Ordine artificiale e sublime nei «Canti» di Leopardi
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Descrizione


Se i “Canti” di Giacomo Leopardi sono una delle opere capitali della poesia moderna è perché hanno saputo realizzarne aspetti per così dire archetipici. Uno di questi è senz’altro la lingua, che Leopardi indaga sui testi degli autori che lo hanno preceduto, discute sul piano teorico, e infine configura in modo nuovo e personale. In questo saggio Simone Moro si occupa di uno degli elementi peculiari della lingua poetica dei “Canti”: l’ordo artificialis delle parole, studiato nelle sue forme grammaticali e retoriche per rivelarne i valori stilistici e poetici, in relazione alle dichiarazioni dello Zibaldone sugli ardiri e lo stile sublime. La poesia si è sempre servita di artifici quali iperbati, anastrofi, epifrasi e sinchisi, e in epoca neoclassica il loro utilizzo sistematico ha configurato un vero e proprio programma letterario. Perché allora Leopardi, che si propone di dare all’Italia una poesia nuova e moderna, recupera stilemi tanto tradizionali? Come li impiega all’interno dei testi? Quale significato espressivo racchiude una scelta maturata in rapporto consapevole con la poesia del passato e il panorama poetico del suo tempo? Un’analisi stilistica svolta sui “Canti” e insieme aperta a un confronto con alcuni capisaldi della tradizione suggerisce delle risposte a simili domande, e offre un’interpretazione rinnovata di alcuni testi dell’opera: delle canzoni iniziali, ovviamente, ma anche di capolavori di più ampio respiro come la “Ginestra”.

Dettagli

26 maggio 2017
193 p., Brossura
9788846747709

Conosci l'autore

Foto di Simone Moro

Simone Moro

1967, Bergamo

Tra i più famosi alpinisti al mondo, Simone Moro si è specializzato nella salita di ottomila in inverno. È anche pilota di elicottero, e ha organizzato una squadra di elisoccorso in Nepal. Fra i suoi libri ricordiamo Cometa sull’Annapurna (Corbaccio 2003), La voce delghiaccio (Rizzoli 2012), oltre all’illustrato Everest (Rizzoli 2013); poi In ginocchio sulle ali (Rizzoli 2014), Nanga. Fra rispetto e pazienza, come ho corteggiato la montagna che chiamavano assassina (Rizzoli 2016), Devo perché posso (Rizzoli 2017) e Siberia -71° (Rizzoli 2018).

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