Un climax crescente di storie che si evolvono fino a raggiungere un picco di drammaticità inimmaginabile. Da burattinaio abile, Ammaniti, passa dalla comicità alla tragedia in poche pagine.. come solo il destino sa fare..
Rino e Cristiano Zena sono padre e figlio, e sono una famiglia, perché la madre se n'è andata e loro vivono soli. Cristiano potrebbe essere un adolescente come tanti, ma è Rino a non essere un padre come gli altri: disoccupato, emarginato, violento, alcolista, tenuto sotto controllo dall'assistenza sociale che minaccia di revocargli la custodia del figlio. Rino tuttavia ama Cristiano e si dedica a lui: con tenerezza, con affetto vero lo educa alla violenza e al culto della forza. Con i suoi amici Danilo e Quattro Formaggi non costituisce soltanto un trio di balordi, ma un vero e proprio clan, appassionato e affettuoso, che si prende cura del ragazzo. Alle loro vicende si intrecciano quelle della ragazzina di cui Cristiano è segretamente innamorato, Fabiana, e della sua amica Marina.
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Anno edizione:2013
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DAVID LOMBARDI 09 dicembre 2011
Di questo romanzo ho apprezzato ed amato in particolare due aspetti: 1- come sempre lo stile dell'autore, così scorrevole, fluido, mai stancante, che "sballotta" il lettore rapidamente dai pensieri di un personaggio all'altro, mentre le loro storie si muovono parallele l'una all'altra fino poi inesorabilmente ad intrecciarsi. Dipingendo in modo vivido gli aspetti grotteschi - al limite dell'umanità - dei suoi personaggi, Ammaniti impedisce al lettore di immedesimarsi, riesce a tenerlo distaccato dalle loro ansie ed angosce, ma allo stesso tempo lo costringe gradualmente ad entrare nelle loro menti, a penetrare nei loro pensieri più reconditi, fino a seguirli passo per passo nella realizzazione dei loro piani, talvolta atroci ed agghiaccianti. 2- Il rapporto tra padre e figlio, i due protagonisti della storia, caratterizzato da un legame forte, indissolubile, che pervade il romanzo di profonda umanità anche nei momenti più crudi e già da solo rende il romanzo degno di essere letto. Vorrei aggiungere che grazie alla spiccata abilità di Ammaniti di "costringere" l'immaginazione del lettore ad elaborare in modo quasi tangibile le scene del romanzo, alla fine della lettura ero così scossa che quando è uscito il film di Salvatores ho dovuto aspettare un po' di tempo prima di vedere la sua rappresentazione cinematografica. Come sempre Ammaniti è insuperabile!
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Un libro ruvido, che scivola via veloce ma che di sicuro non può essere classificato come lettura leggera per questo. Racconta di disagio sociale estremo, ma i personaggi sono incredibilmente umani, per quanto possano sembrare lontani dal nostro modo di vivere. Commovente a tratti, divertente in altri ma soprattutto profondamente riflessivo
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