Come un ricordo remoto d’amore. Lettere 1943-1969 - Francesco Arcangeli - copertina
Come un ricordo remoto d’amore. Lettere 1943-1969 - Francesco Arcangeli - copertina
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Letteratura: Italia
Come un ricordo remoto d’amore. Lettere 1943-1969
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Descrizione


Nel 1943 Francesco Arcangeli, storico dell’arte allievo di Roberto Longhi, e Gabriella Festi, appartenente alla borghesia imprenditoriale bolognese, iniziarono una relazione durata fino al 1974, anno della morte di lui. A documentarlo sono più di quattrocento lettere che i nipoti di Gabriella ritrovarono dopo la sua scomparsa. In questo libro è pubblicata una selezione di quel carteggio dal quale emerge la natura tormentata di un rapporto segnato da passioni e rifiuti, rotture e riconciliazioni. Le lettere che i due si scambiarono documentano i momenti di una vicenda amorosa conflittuale e coinvolgente da cui emergono aspetti sconosciuti della personalità di Arcangeli e la sua ossessione nei confronti di una donna che non lo accettò mai pienamente e si ribellò al patriarchismo intellettuale che lui esercitava nei suoi confronti. Esse consentono anche di seguire il filo di una vicenda professionale, quella di Arcangeli, altrettanto tormentata: le difficoltà degli esordi, le delusioni accademiche, l’attività di talent scout nei confronti dei pittori minori e quella di mercante d’arte, la scrittura della monografia su Giorgio Morandi e la rottura col pittore bolognese che ne conseguì; ma anche gli artisti e i luoghi che amò e che descrisse con parole di struggente bellezza.

Dettagli

7 ottobre 2024
268 p., Brossura
9788833647425

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Foto di Francesco Arcangeli

Francesco Arcangeli

1915, Bologna

Francesco Arcangeli è stato critico e scrittore, fra i più significativi protagonisti della storia dell’arte del secondo Novecento. Allievo di Roberto Longhi, direttore della Galleria d’arte moderna di Bologna dal 1958, nel 1967 viene chiamato alla cattedra di Storia dell’arte dell’Università di Bologna, rilevando l’insegnamento dello stesso Longhi. Grande studioso dell’arte emiliana e bolognese, su cui pubblica importanti contributi per la rivista “Paragone” negli anni ’50, è anche critico attento all’arte moderna e contemporanea, scoprendo la generazione dell’Informale. Tra i suoi saggi, che si sono imposti come punti di riferimento per la critica d’arte, ricordiamo Gli impressionisti a Venezia...

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