Questa non è una recensione perché non penso di essere in grado di fare la recensione di un libro, tantomeno se si tratta di un romanzo. Si tratta esclusivamente di normali “commenti”, frutto di ricostruzioni a posteriori di alcuni appunti presi durante la lettura. “Compleanno inglese” mi è piaciuto perché intenso, mai monotono, pervaso di continue e dinamiche contrapposizioni, ma non ambiguo perché da esse emerge sempre un vincitore: il dubbio sulla certezza, le curve sulla linea rette, la passione sull’indifferenza, le contraddizioni sulla coerenza, il presente sul futuro e, alla fine, la vita sulla morte. Del libro mi ha positivamente sorpreso la capacità di emozionare, fino alla fatica, in alcuni punti, a trattenere le lacrime. Come a pagina 50, quando Laura scrive la prima lettera a Giovanni, o a pagina 62 quando Giovanni la riceve e pronuncia quel “Si,Si,Si” che ti viene voglia di ripeterlo ad alta voce per vedere se riprovi le stesse sensazioni che hai avuto leggendo. O ancora a pagina 129 quando Laura, subito dopo il funerale del marito, in piena tragedia esistenziale, si trova coi figli e cerca, in modo umanamente goffo, di essere normale. E mi sono piaciute anche le numerose, stuzzicanti citazioni letterarie che, come nelle canzoni di Guccini o di Vecchioni, giusto per fare dei nomi, ti spingono ad andare a studiare meglio di che si tratta. Sono poi rimasto piacevolmente coinvolto nell’ambientazione a Pavia, capace di portarti, se conosci la città, ad un’immedesimazione tale che Laura e Giovanni, ma anche Carola e Marco, ti sembra di poterli incontrare da un momento all’altro mentre camminano a fianco a te in Piazza della Vittoria o sul Lungoticino. Il finale però non mi è piaciuto. O meglio, mi hanno deluso le ultime sei frasi. E pensare che, per me, nella frase immediatamente precedente, il capitolo aveva raggiunto il momento più bello con quel “Le bastava quel brivido”. Perché quel brivido esiste, è reale, è piacevole, è frequente, specialmente nelle persone non più giovani. Perché nel corso della vita si fanno scelte di cui non ci si pente, di cui anzi si va fieri, spesso per lunghissimo tempo. Finché un giorno si diventa consapevoli che per fare quelle scelte se ne sono sacrificate altre, che, se fatte, potevano portare chissà dove. E allora subentra un senso di sottile insoddisfazione, anche se la ragione ti spinge comunque ad accettare ogni scelta fatta, inculcandoti l’idea che la vita è solo un concatenarsi di eventi più o meno casuali, solo in parte dipendenti dai “programmi” personali. E invece quel brivido, ad un certo punto della vita, è veramente importante. Forse perché serve a continuare a vivere. E così dall’esaltazione per il fatto che alla fine Laura stava facendo la cosa giusta, continuando a vivere inseguendo quel brivido, sono passato alla delusione perché ho avuto, in quelle fatidiche ultime sei frasi, l’impressione di un sopraggiunto pentimento per aver provato certe sensazioni, un senso di colpa malcelato, la paura di dire le cose come stanno fino in fondo, forse anche il timore di passare per un’insensibile opportunista. In sintesi, un’artefatta, troppo “moralistica” giustificazione, affidata all’improbabile “consenso” del marito che non c’è più. Sono conscio del fatto che queste sono indubbiamente considerazioni di chi ha parecchio personalizzato la lettura. Ma forse l’immedesimazione del lettore nei personaggi è un po’ il desiderio (e la soddisfazione) di chi scrive un romanzo. Michelangelo Buonocore, Travacò Siccomario, 05.12.2020.
Compleanno inglese
Laura, la protagonista di questo romanzo, è arrivata a un traguardo importante, il suo cinquantunesimo compleanno. Mentre festeggia con la sua famiglia, rivive i momenti fondamentali della sua vita: l'incontro con Giovanni, suo marito, appena prima di partire per Londra, la decisione di tornare, il matrimonio, i figli, la vita da insegnante. E ricorda anche i momenti di debolezza che ha avuto, ma che, grazie all'amore di Giovanni e dei suoi figli, è riuscita a superare. "Compleanno inglese" è un romanzo lieve e, al tempo stesso, ironico, sulla realizzazione dei propri sogni, sulle difficoltà della vita e di come non ci si debba mai abbattere.
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2020
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In commercio dal:29 maggio 2020
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