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Anno edizione: 1991
Anno edizione: 2014
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Il comunista racconta un caso di dissenso ideologico, ma non è un romanzo ideologico. Anche se è impressionante l’anticipo con cui questo romanzo, scritto nel 1964-65, tocca problemi e prospettive degli anni successivi, bisogna dire che qui a Morselli preme soprattutto ricomporre uno strato di realtà, un agglomerato di psicologie, di modi di vita, di affinità e di conflitti all’ombra di via delle Botteghe Oscure. Come ogni vero romanziere, Morselli non si preoccupa di giudicare, ma di dare vita e forma. Così, il quadro che ci mostra abbraccia insieme gli elementi più grandiosi e affascinanti come quelli più duri e meschini della vita interna del P.C.I., senza che mai quei caratteri siano usati per una dimostrazione. In questo gioco di continui contrasti, brutali e sottili, Morselli riesce a dare spessore al destino di un personaggio incancellabile: il chiuso, patetico, lucido Ferranini – troppo serio, troppo brusco, tagliato con l’accetta in un legno ruvido, passionalmente attaccato al suo partito eppure incapace di sopprimere delle convinzioni maturate lentamente dal basso, durante anni di solitarie elucubrazioni.
Come già nei suoi romanzi precedenti, anche questa volta Morselli sa calarsi con prodigioso mimetismo in una nuova realtà, il P.C.I., presenza imponente nella vita italiana, forse troppo imponente se finora i romanzieri italiani sembrano essersi del tutto bloccati davanti a essa. È perciò quasi un’altra ironia della sorte, fra le molte legate al suo nome, che a cimentarsi in questa difficile impresa, e a riuscire nella prova, sia stato un outsider in ogni senso come Morselli, aiutato soltanto dalla sua rara capacità di aprire le porte di mondi sigillati e da una chiaroveggente attrazione per il concreto.
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Il difficile rapporto del comunismo con il compromesso, con quel principio del compromesso che sta alla base della politica parlamentare... in un mondo che, votato al consumismo, muta l'aspirazione al benessere in un anodino anelito all'appagamento individuale: solitudine per solitudine - si vive sempre più senza speranza, senza più umano: gli ideali ridotti ad oggetti d’arredamento. *** L'ideologia che fa i conti colla realtà, soprattutto colla realtà italiana che, ora come allora e come sempre, mi sembra essere un monumento all'individualismo... un individualismo che condanna all'inerzia. *** Tra alienazione del lavoro e alienazione d’una ideologia frantumata…
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