Il confine invisibile
"Il confine è invisibile agli occhi della ragione". Esso è un artificio necessario, una distinzione al servizio della separazione. Non distinguere sarebbe troppo poco, ma distinguere è già troppo: la distinzione suggerisce una differenza, dunque predispone alla separazione e al conflitto. La pace è distinzione senza separazione, riconoscimento dell'interdipendenza di ogni cosa di questo mondo. Simile a un'illusione ottica, ogni demarcazione decisa dagli esseri umani che hanno il potere di imporla, conferisce allo spazio e al tempo un ordinamento illegittimo e arbitrario, perciò inevitabilmente instabile e sempre suscettibile di revisione. La mobilità dei confini nella storia dimostra che sono una convenzione, cui tuttavia i confinanti attribuiscono una valenza ontologica. In generale, la distinzione degenera in separazione e conflitto allorché si dimentica che riguarda elementi intrinsecamente inseparabili, come la vita e la morte, la luce e il buio, l'amore e l'odio, l'inizio e la fine, il bene e il male. (dall'Introduzione)
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Anno edizione:2019
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In commercio dal:5 marzo 2019
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