La conoscenza del bene e del male
Questo saggio filosofico-storico mostra come l’archetipica distinzione tra il bene e il male non sia arbitraria o artificiosa o illusoria, ma sia l’oggetto di una conoscenza possibile, le cui condizioni sono diventate inintellegibili a causa del lato nichilistico del percorso storico-culturale della modernità. Dopo una libera propedeutica alla filosofia morale si illustrano alcune pietre miliari del percorso definito come razionalizzazione irrazionale, cioè di quel percorso che ha potenziato sempre più il dominio della razionalità umana in ambiti di conoscenza sempre più settorializzati, al prezzo di oscurare sempre più i fondamenti etici della convivenza umana. Gli autori trattati coprono – a parte l’ultimo, Weber, introdotto per mostrare dove culmini un determinato processo di razionalizzazione – il periodo culturale dell’Illuminismo, della rivoluzione francese, e del liberalismo dell’età della Restaurazione. La terza parte tematizza le più profonde strutture costitutive dell’orizzonte storico contemporaneo e individua alcuni punti di riferimento per una futura metafisica. Si tratta di quelle che Platone avrebbe chiamato «le cose di maggior valore» della filosofia.
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Edizione:2
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Anno edizione:2025
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