La consonante K - Davide Morganti - copertina
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Letteratura: Italia
La consonante K
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Descrizione


Il tempo della fine delle ideologie in un romanzo forsennato, comico, irriverente, mistico e visionario

Consonante K è un febbrile generatore di storie e microstorie che si susseguono e si intrecciano nel mondo tra gli anni Cinquanta del Novecento e l'inizio del nuovo millennio, raccontando la fine delle ideologie e quello che ne è seguito. Morganti mette in scena decine di personaggi e li fa muovere tra la Germania e la Russia, l'Olanda e l'Estonia, gli Stati Uniti e il Messico. Tutti sono legati da fili sottili, e tutti, con le loro sorprendenti avventure, hanno a che fare con il crollo di un mondo incapace di uscire dal suo folle cimitero chiamato Storia. Un medico estone vede ruzzolare in casa sua i mattoni del muro di Berlino e comincia a vagabondare tra i paesi ex-sovietici in cerca di un'impossibile ricomposizione. Un lavorante ebreo è perseguitato da continue apparizioni della Madonna. Un teorico negazionista perde la vista, che gli torna soltanto quando si mette davanti alla televisione. In Russia, un cane controlla lo spaccio di droga a Mosca e Lenin risorge dal proprio mausoleo per diventare buttafuori, mafioso, e, una volta volato oltre oceano, wrestler. Predicatori televisivi lanciano messaggi apocalittici e cittadine addormentate nella provincia americana vivono nell'incubo dei serial killer. All'indomani dell'attacco delle Torri gemelle, una coppia vuole fondare una nuova religione e per farlo si avvale dell'assistenza del demonio. Questi, a bordo di una Chrysler, si ritroverà a sfrecciare nel deserto messicano inseguito da turisti, fedeli e malavitosi di ogni risma e nazionalità, tutti desiderosi di impossessarsi di ciò che custodisce nel bagagliaio: il corpo di Cristo. È un mosaico complesso e potente che mescola il bene e il male, il sacro e il profano, le vite dei protagonisti e le umbratili biografie della massa, raccogliendo i lapilli incandescenti di un'epoca che avrebbe voluto ricomporre il Kosmos e ha invece riattivato il Kaos. Un libro sullo sradicamento e sulla grottesca tragedia dell'essere uomini.

Dettagli

2 novembre 2017
414 p., Brossura
9788854507982

Valutazioni e recensioni

  • GIANLUCA SPERA

    Esistono autori che decidono di aprire uno spartiacque nella letteratura, di scrivere libri che vanno oltre le convenzioni, i generi, le classifiche di vendita, opere che in apparenza sembrano un azzardo ma che poi si rivelano dei veri e propri casi editoriali. La consonante K di Davide Morganti prova (e ci riesce) a scompaginare una certa idea di romanzo, ormai cristallizzata sulle forme, i registri e sulle trame stereotipate. Morganti ha scritto un libro poderoso, irriverente, blasfemo, impertinente, che distrugge l’ortodossia letteraria, decreta la fine dell’ideologie ma fa dubitare anche della loro stessa esistenza. Come se si fosse armato di un piccone virtuale, Morganti ha deciso deliberatamente di disintegrare tutte le certezze, sottrarre la retorica dal racconto e far emergere solo il grottesco del genere umano, combinandolo con il dramma storico. Insomma, l’operazione in sé è assai ambiziosa e costringe il lettore a uno sforzo notevole per tenergli testa. La consonante K non è uno di quei libri di facile fruizione, è un prodotto che richiede applicazione costante, che costringe il lettore a prendere una posizione, a fermarsi, a rileggere, a riflettere. È qualcosa di insolito per la letteratura nazionale, qualcosa di rivoluzionario, qualcosa con cui fare i conti. Nel corso della lettura, le storie si moltiplicano, si intrecciano, si interrompono e poi riprendono. Le note a margine, la perla del libro, restituiscono un campionario di personaggi minori che riescono in qualche modo a diventare protagonisti, essendo testimoni di piccole storie che potrebbero essere lo spunto per costruire altrettanti romanzi. Morganti si è sbizzarrito a condurre il lettore per mano attraverso la storia di fine secolo per costruire un libro visionario, tenendo insieme diverse situazioni bizzarre, da Lenin nei panni del mafioso con la passione per il wrestling al corpo di Cristo conteso nel deserto messicano. In questo viaggio iperbolico e surreale alla Terry Gilliam che omaggia la grande letteratura russa (e non solo), il libro affronta di petto il mondo post-moderno, evidenziandone tutte le contraddizioni, il lato ridicolo di quest’epoca dominata dal fanatismo e da un’inevitabile caos.

Conosci l'autore

Foto di Davide Morganti

Davide Morganti

Davide Morganti, all’anagrafe Davide Palmieri (Napoli 1965), è uno scrittore, sceneggiatore, drammaturgo, giornalista, insegnante e paroliere italiano. Il film tratto da Caina è andato in scena ai Festival del Cinema di Tallinn, Montevideo, Sydney, New York, fino a vincere quello di Parigi. 

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