Mi è dispiaciuto un sacco che questo libro non mi sia piaciuto, era nella mia wishlist da un sacco di tempo. È innegabilmente scritto bene, ma ho capito che questo tipo di narrazione non fa per me. Lo stile della prosa è asettico, mentre io preferisco una maniera di scrivere più personale. E poi veramente tante descrizioni.
Il conte di Montecristo
«Ecco perché, con i tuoi personaggi vigorosi, allegri, brillanti, intrepidi, generosi, pronti a servire fino alla morte le cause piú nobili, i sentimenti piú elevati, appassioni sempre piú le masse da oltre mezzo secolo; ecco perché, nonostante tutte le scuole, tutte le estetiche, tutte le discussioni piú o meno sincere, tutte le parzialità e le calunnie fra cui si dibatte la letteratura attuale, sei diventato, resti e resterai lo scrittore piú appassionante, il romanziere piú popolare nel senso migliore del termine, non soltanto della Francia, ma del mondo intero.» Da una lettera di Alexandre Dumas figlio al padre
«"Il conte di Montecristo" è senz'altro uno dei romanzi piú appassionanti che siano mai stati scritti e d'altra parte è uno dei romanzi piú mal scritti di tutti i tempi e di tutte le letterature.» – Umberto Eco
Ha centosettant'anni, ma non perde un colpo. Pubblicato a puntate fra l'agosto 1844 e il gennaio 1846 sul "Journal des Débats", mentre Dumas lo stava ancora scrivendo (con l'aiuto di un ghost-writer, Auguste Maquet), senza sapere nemmeno lui come l'avrebbe concluso, e intanto metteva in cantiere altri due o tre romanzi, "Il conte di Montecristo" ha lasciato, e lascia tuttora, col fiato sospeso folle di lettori di ogni estrazione sociale e di ogni paese. Nessun romanzo, forse, ha avuto tante edizioni (settantasei solo in Italia, già dal 1846), tanti adattamenti cinematografici (il primo nel 1922) e televisivi; è diventato un musical, un fumetto con Paperino, è stato immortalato sulle figurine Liebig e condensato nelle strisce della Magnesia San Pellegrino; oggi ispira la serie americana "Revenge". Tutti quindi possono dire di conoscerne almeno a grandi linee la trama e il protagonista, anche chi non lo ha mai letto. Ma non c'è trasposizione, necessariamente lacunosa, data la mole del romanzo, che valga il godimento di aprirlo e rimanere intrappolati senza scampo nel suo inesorabile ingranaggio narrativo, che funziona sempre anche se si sa già come andrà a finire la vicenda. I suoi stessi difetti, le ripetizioni, le digressioni, le zeppe, sono funzionali al piacere della lettura.
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Autore:
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Anno edizione:2015
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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sofi 30 luglio 2025nulla di speciale
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Betty89 27 luglio 2025
Stupendo! Non si riesce a mollare questo libro nemmeno volendo…le pagine girano da sole…il mio libro preferito in assoluto!
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Dave 02 luglio 2025Da vivere almeno una volta nella vita
Un'esperienza che trascende la lettura. Oltre mille pagine che però vorresti fossero di più. Fortunatamente Dumas è stato un autore prolisso e quindi c'è solo l'imbarazzo della scelta su cosa leggere dopo aver terminato questo capolavoro assoluto della letteratura mondiale
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