La contraddizione come problema e la filosofia in Mao Tse-tung
Rileggere Mao Tse-tung è atto di consapevolezza storica con cui decodificare l’anomia del presente. Alla cancel culture, cultura della cancellazione – che avanza in ogni dove e il cui intento è rendere l’umanità schiava di un presente cristallizzato –, è necessario opporre la memoria, come ripensamento e rammemorazione del passato che solo così si proietta nel futuro. La contraddizione e il soggettivismo oggi imperanti sono indagati da Mao sul piano del concetto e per mezzo di immagini. Pertanto “approssimarsi a Mao” è uno dei modi possibili per tornare a rendere “reale e razionale” la storia del nostro tempo. La prassi odierna è neutralizzata da pregiudizi ideologici, tarpata dal politicamente corretto, ed è per questo che la lettura di autori eclissati dalla temperie attuale può condurre all’elaborazione di una nuova prospettiva storica. A patto però di inquadrare la complessità dell’ideatore e guida della “Lunga Marcia” all’interno della multifattorialità del suo periodo storico, individuando le potenzialità del suo pensiero rimaste inespresse anche a causa delle tragiche contingenze del tempo da lui vissuto.
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Anno edizione:2024
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