La coprogrammazione e la coprogettazione dei servizi di integrazione dei migranti. Paradigmi di coivolgimento della società civile nei percorsi di inclusione sociale
L’Italia è oramai giunta a un crocevia improcrastinabile in tema di scelte di gestione del fenomeno migratorio. Come noto, nell’ultimo trentennio si è assistito a una sua trasformazione da paese di emigrazione a paese di immigrazione. Infatti, se all’inizio degli anni ’80 del XX secolo, i cittadini stranieri stabilmente presenti sul territorio italiano si attestavano attorno ai 200.000 individui, meno dell’1% della popolazione residente, la situazione è drasticamente cambiata con l’ingresso nel nuovo millennio: tra il 2001 e il 2011, il numero di migranti ha raggiunto i 4,5 milioni, per attestarsi ad oltre i 5 milioni all’inizio del 2021. Molto dipende dalla collocazione geografica del Paese, che ha fatto sì che esso si trovasse (e si trovi tuttora) al centro delle migrazioni di massa che, soprattutto a partire del 2013, hanno visto lo spostarsi verso l’Unione Europea e attraverso il Mediterraneo di milioni di migranti provenienti da paesi in precarie condizioni politiche, economiche e sociali.
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Anno edizione:2022
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In commercio dal:26 maggio 2022
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