Il corpo in cui sono nata

racconta una storia particolare, diversa dal solito. Guadalupe Nettel parla di crescita, di sentirsi “fuori posto” e del rapporto con il proprio corpo in modo originale. Purtroppo, però, non sono riuscita a entrare davvero nella storia. Non mi ha emozionata come speravo, e a tratti l’ho trovata un po’ lenta. Ci sono stati momenti belli, ma nel complesso non mi ha lasciato molto.

Guadalupe Nettel é una scrittrice messicana nata a Città del Messico e cresciuta, per una parte della sua infanzia, nel sud della Francia. Nata con un problema congenito ad un occhio, si dedica fin da giovanissima alla lettura e, soprattutto alla scrittura, rifugio e schermo dalla vita esterna che, inesorabile, accade. Il corpo in cui sono nata é un opera autobiografica che ripercorre la vita dell'autrice, narrata in prima persona, proprio a partire da quella peculiarità all'occhio. Attraverso il suo sguardo, vediamo dipanarsi la matassa annodata del difficile rapporto con la madre, la convivenza forzata con la nonna, la famiglia più in generale e lo scontro di culture fra il Messico e la Francia. Un libro potente, mai banale, a tratti rivelatorio. Ho trovato solo un po' frettoloso il finale, ma l'ho apprezzato davvero tanto.