Primo volume di una autobiografia in tre volumetti. Con voce schetta Deborah Levy narra la propria scelta di lasciare la patria in cui è nata, il Sud Africa in cui è in vigore la discriminazione razziale, e decide di trasferirsi in Gran Bretagna, dove si crea una nuova vita. L'autrice mostra di vivere con consapevolezza le vicende che si trova ad attraversare e di voler affermare la propria identità di donna.
Cose che non voglio sapere. Autobiografia in movimento
Cose che non voglio sapere è un memoir femminista dove, sovvertendo ogni regola, le parole tornano a essere azioni e costruiscono la via letteraria alla libertà.
«L'intenso volumetto che farà di Deborah Levy l'autrice di riferimento di una generazione di giovani (e meno giovani) donne.» - Livia Manera, La Lettura
In un momento difficile della sua vita, Deborah Levy si mette in viaggio. Si sente in balìa di forze ineluttabili che l’hanno spinta verso destinazioni non scelte, e così decide di stabilirsi a Maiorca per intraprendere, nell’intimità che solo un paese straniero può offrirle, un cammino intellettuale ed emotivo nel solco tracciato da Virginia Woolf, Simone de Beauvoir e Marguerite Duras. Nata e cresciuta nel Sudafrica dell’apartheid, che ha poi dovuto lasciare per ragioni politiche, ha vissuto in Inghilterra, paese di adozione, dove è diventata scrittrice, moglie e madre. Nel primo volume dell’Autobiografia in movimento, Levy indaga le ragioni profonde della sua identità di donna, ma soprattutto fa luce su emancipazione e ruoli sociali oggi, raccontando lo scandalo rappresentato da un femminile che sceglie di sradicarsi, e invece di avvizzire come un fiore cresce e si rafforza. Lucida e schietta, sensuale e ironica, Deborah Levy racconta la ricerca della propria voce, un percorso in salita dove l’amore è un appiglio labile e transitorio, e gli ostacoli si chiamano casa, società, patriarcato.
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giannino 06 gennaio 2025Raccontarsi
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Alicesottolio 01 gennaio 2025Viaggio nell’apartheid
Libro dolcissimo, capace di catapultare il lettore nel Sud Africa dell’apartheid, vista con gli occhi di una bambina. Tenero, mai crudo, nonostante i temi trattati. Lettura scorrevole e piacevole.
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