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Recensioni Così parlò Zarathustra

Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche
Recensioni: 5/5
Così parlò Zarathustra è uno dei capisaldi della filosofia occidentale. Già l'enigmatico sottotitolo, Un libro per tutti e per nessuno, ci introduce in un mondo diverso, enigmatico e mutevole. Scritta da Nietzsche fra il 1883 e il 1885 l'opera si presenta divisa in quattro parti. Il testo è incentrato sulla figura di Zarathustra, profeta e mistico persiano nonché fondatore dello Zorastrismo e sulla sua discesa dalla montagna al mercato per trasmettere il proprio sapere, acquisito in anni di meditazione, all'umanità. La prima parte, forse la più famosa, è caratterizzata dai discorsi dell'eremita Zarathustra che preannunciano l'avvento del superuomo, un nuovo e più evoluto modello di uomo. La celebre teoria superomistica ed elitaria di Nietzsche, che tanta influenza ha avuto sulla società, la politica e la cultura delle generazioni successive, si lega ad altri temi fondamentali quali: l'eterno ritorno, la morte di Dio e la volontà di potenza. Il filosofo tedesco individua in Zarathustra il suo portavoce e una sorta di messia personale. Le espressioni da lui utilizzate, infatti, sono molto vicine al linguaggio biblico. Sicuramente il testo più famoso di Nietzsche e di certo quello che ancora oggi è in grado di suscitare nel lettore forti suggestioni, irrefrenabile curiosità e grandi interrogativi. Friedrich Wilhelm Nietzsche nasce a Röcken il 15 ottobre 1844. Considerato unanimemente uno dei massimi pensatori dell'Ottocento, ha esercitato un impatto non indifferente sulla cultura del secolo scorso. Filosofo, poeta, compositore è senz'altro appartenente alla corrente definita come “filosofia della vita”. Il suo percorso filosofico è caratterizzato da alcuni passaggi cruciali. Dalla fase “wagneriana” si passa a quella “illuministica” e quindi a quella “nichilista”. Nietzsche approda così a una visione che per molti versi anticipa l'esistenzialismo ateo. Gli ultimi anni della sua vita sono stati segnati da un aggravarsi delle sue condizioni fisiche e mentali. Tra le sue opere ricordiamo: La gaia scienza (1882) e Al di là del bene e del male (1886). Muore a Weimar il 25 agosto 1900. )
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