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Crisi di impresa e diritto penale. Manuali dell'Associazione Disiano Preite -  Nicola Pisani - copertina
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Crisi di impresa e diritto penale. Manuali dell'Associazione Disiano Preite
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Descrizione


Il libro offre una trattazione organica e puntuale di una materia «classica» quale il diritto penale fallimentare nel suo nuovo volto ridisegnato alla luce del diritto giurisprudenziale e in riferimento alle recente evoluzione della disciplina della crisi di impresa.
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Dettagli

2018
22 febbraio 2018
Libro tecnico professionale
236 p., Brossura
9788815265807
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Indice

I. Beni protetti e tecniche di tutela
1. Premessa: crisi di impresa e limiti alla libertà di esercizio della attività di impresa
2. Segue. Il patrimonio dei creditori come bene giuridico tutelato. Alcune osservazioni
3. La tutela dell'impresa nella bancarotta impropria societaria
4. Il bene giuridico tutelato nella bancarotta documentale e nella bancarotta preferenziale
5. Natura della sentenza dichiarativa di fallimento e piano dell'offesa
6. Segue. La natura di condizione obiettiva di punibilità estrinseca della declaratoria fallimentare
7. Segue. La soglia dell’intervento in materia penale fallimentare: brevi considerazioni di politica criminale
8. La procedura concorsuale come presupposto della bancarotta fraudolenta post-fallimentare. Riflessi sull'elemento soggettivo del reato
9. Cenni al problema del sindacato del giudice penale sui presupposti della declaratoria fallimentare
II. La bancarotta fraudolenta
1. Premessa: la soglia dell'intervento penale
2. La struttura offensiva dei delitti di bancarotta
3. La tesi della zona di rischio penale
4. Il nesso di rischio tra condotte di bancarotta pre-fallimentare e insolvenza
5. La distrazione come «condotta-evento» a forma libera. L'evento naturalistico» della bancarotta e l'offesa al bene giuridico protetto: due piani distinti
6. Le ulteriori condotte-evento (diminuzione effettiva del patrimonio del fallito): la distruzione e la dissipazione. Cenni all'abuso del diritto come criterio di qualificazione della condotta tipica
7. La diminuzione fittizia del patrimonio: l'occultamento e la dissimulazione. L'esposizione o riconoscimento di passività inesistenti
8. Segue. Considerazioni di sintesi sul problema dell'evento «offensivo» della bancarotta fraudolenta
9. I riflessi sul dolo della struttura offensiva della bancarotta fraudolenta patrimoniale
10. La bancarotta documentale: la fattispecie obiettiva
11. Il dolo specifico nella bancarotta fraudolenta documentale
12. La bancarotta fraudolenta impropria: art. 223, comma 1, L. fall.: premessa sulle qualifiche soggettive
12 bis. Segue. La struttura della fattispecie obiettiva
13. La fattispecie di cui all'art. 223, comma 1, n. 1, L. fall.: l'evento tipico di dissesto. L'accertamento del nesso di causalità
14. La causazione dolosa del fallimento e «per effetto di operazioni dolose». La tipicità dolosa
15. Segue. L'elemento oggettivo del reato: le operazioni dolose e il nesso causale con il fallimento
16. Gruppi di società e bancarotta fraudolenta
III. La bancarotta semplice
SEZIONE PRIMA. LA BANCAROTTA SEMPLICE DELL'IMPRENDITORE
1. Considerazioni generali. Riferimenti storici
2. La bancarotta semplice patrimoniale
3. L'effettuazione di spese personali o per la famiglia eccessive rispetto alla sua condizione economica (art. 217, n. 1, L. fall.)
4. La consumazione di una notevole parte del patrimonio in operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti (art. 217, n. 2, L. fall.)
5. Il compimento di operazioni di grave imprudenza per ritardare il fallimento (art. 217, n. 3, L. fall.). Cenni alla colpa grave e alla struttura delle regole cautelari
6. L'aggravamento del dissesto per mezzo dell'astensione dalla richiesta di dichiarazione del proprio fallimento o per altra grave colpa (art. 217, n. 4, L. fall.)
7. Segue. Il mancato soddisfacimento di obbligazioni assunte in un precedente concordato preventivo o fallimentare (art. 217, n. 5, L. fall.)
8. La bancarotta semplice documentale (art. 217, comma 2, L. fall.)
9. Il criterio di imputazione soggettiva del delitto di bancarotta semplice documentale: la dottrina
10. Il criterio di imputazione soggettiva del delitto di bancarotta semplice documentale: la giurisprudenza
11. L'elemento soggettivo nelle ipotesi di bancarotta patrimoniale semplice (fatta eccezione per l'ipotesi di cui all'art. 217, comma 1, n. 5 e comma 2, L. fall.)
12. Sulla natura dolosa del mancato soddisfacimento delle obbligazioni relative a un precedente concordato preventivo o fallimentare (art. 217, comma 1, n. 5, L. fall.)
SEZIONE SECONDA. LA BANCAROTTA SEMPLICE DEI SOGGETTI DIVERSI DALL'IMPRENDITORE
1. La responsabilità per il reato di bancarotta semplice di amministratori, direttori generali, sindaci e liquidatori di società dichiarate fallite (art. 224 L. fall.)
2. La responsabilità dell'institore (art. 227 L. fall.)
IV. La bancarotta preferenziale
1. Introduzione. L'oggetto giuridico tutelato. L'alterazione della par condicio o il patrimonio dei creditori?
2. Le condotte tipiche: il pagamento preferenziale dei crediti
3. Segue. La simulazione dei titoli di prelazione: interpretazione estensiva (o analogia?) nella recente giurisprudenza penale. Critiche
4. Il dolo della bancarotta preferenziale
5. Il concorso del creditore favorito. Il rischio penale nell'erogazione del credito. «Nuova finanza» e responsabilità penale del ceto bancario a titolo di concorso nei fatti di bancarotta preferenziale
6. L'art. 217 bis: struttura e funzione della norma di esenzione. Ambito di applicazione e limiti temporali di operatività dell'esenzione: «operazione e pagamenti»
7. Limiti del sindacato penale: significato penalistico della «credibilità» dei piani di salvataggio di imprese in crisi
8. I rapporti tra l'art. 217 bis L. fall. e le fattispecie di cui all'art. 216, comma 1, L. fall. e 223, comma 2, n. 2, L. fall. (operazioni dolose). La zona di rischio lecito
9. La questione dell'applicabilità dell'art. 217 bis L. fall. nel contesto dei gruppi di società in crisi
10. Segue. L'art. 69 septiesdecies e l'esenzione nei gruppi di banche in crisi
11. Il falso in attestazione del professionista incaricato (art. 236 bis L. fall.)
V. Il regime delle circostanze (art. 219 L. fall.)
1. Premessa
2. Le circostanze incentrate sul danno patrimoniale
3. La pluralità dei fatti di bancarotta. Riflessi sul giudicato
4. La violazione al divieto di legge di esercitare un'impresa commerciale
VI. Le fattispecie concorsuali: concordato preventivo, amministrazione straordinaria e liquidazione coatta amministrativa
1. Autonomia e tipicità delle «fattispecie concorsuali»
2. L'art. 236 L. fall. come norma estensiva della punibilità?
3. Tipologie di concordato preventivo e responsabilità penale
4. Liquidazione coatta amministrativa e l'art. 237 L. fall.
5. L'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza
6. Il salvataggio delle banche in crisi: riflessioni penalistiche sulla nuova «procedura» del bail in
VII. Il ricorso abusivo al credito
1. Ricorso abusivo al credito (art. 218 L. fall.). Cenni alla disciplina previgente
2. La condotta tipica
3. Insolvenza e dissesto: la tipizzazione della «zona di rischio penale»
4. Dolo e rapporto con altri reati
VIII. Le altre fattispecie: denuncia di creditori inesistenti e altre inosservanze da parte del fallito
1. Considerazioni introduttive
2. Denuncia di creditori inesistenti nell’elenco nominativo dei creditori
3. Omessa dichiarazione dell'esistenza di altri beni da comprendere nell'inventario
4. Inosservanza dell'obbligo di depositare i bilanci, le altre scritture contabili e l'elenco dei creditori
5. Inosservanza relativa all'obbligo di comunicazione del cambiamento di residenza, di domicilio e all'obbligo di presentazione personale
IX. Domande di ammissione di crediti simulati o distrazione senza concorso col fallito
1. Considerazioni introduttive
2. Domande di ammissione di crediti simulati
3. La ricettazione post-fallimentare
4. La ricettazione pre-fallimentare
5. L'aggravante del quarto comma
X. I reati commessi dal curatore fallimentare
1. Considerazioni introduttive. Riferimenti storici. L'attribuzione della qualifica di pubblico ufficiale al curatore fallimentare
2. Interesse privato del curatore negli atti del fallimento (art. 228 L. fall.)
3. Accettazione di retribuzione non dovuta (art. 229 L. fall.). La struttura del reato
3.1. La pena accessoria della inabilitazione temporanea
4. Omessa consegna o deposito di cose del fallimento (art. 230 L. fall.). Il fatto tipico
5. Coadiutori del curatore (art. 231)
Riferimenti bibliografici

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