Cuore l'innamorato

La protagonista, di cui scopriamo il nome solo al termine del romanzo, è una giovane aspirante scrittrice. Al college conosce Yash e Sam, due brillanti e promettenti studenti che inizia a frequentare. Il loro rapporto è intriso di letteratura, i loro dialoghi una citazione dopo l’altra e le giornate trascorrono tra letture e giochi a carte. Quella che era iniziata come un’amicizia intellettuale si trasforma in un complicato triangolo amoroso. Allo stesso modo, la narrazione, che nella prima parte del libro scorre leggera, allegra e frizzante, si fa via via più profonda, nostalgica, struggente con un epilogo a dir poco straziante. Ritroviamo i protagonisti adulti, a fare i conti con le scelte compiute e con le durissime sfide a cui la vita li ha sottoposti. Con una trama sapientemente costruita, resa decisamente incalzante dall’uso sapiente dei dialoghi, Lili King tiene il lettore letteralmente incollato fino all’ultima pagina.

Che piacevole scoperta Lily King e questo suo romanzo! Uno stile narrativo fresco e coinvolgente; la capacità di rivisitare un genere letterario (melodramma d'amore) e di riproporlo in chiave moderna, non retorica, senza volgarità e violenza (cosa ormai rara). La trama non si può svelare ma si tratta delle vicende narrate, in prima persona, dalla protagonista - Casey - e dei due compagni di studi in un campus americano - Sam e Yash. Una prima parte, davvero eccellente, racconta delle loro vicende (da ventenni) studentesche, letterarie e del rapporto di amicizia e di amore. Poi si procede con il rapporto esclusivo con Yash e, nella terza parte (troppo carica di eventi negativi) si tirano le somme di una vita intera (i protagonisti sono ormai cinquantenni). Vi sono tutti gli elementi di un classico melodramma amoroso e tragico, dall'amore, appunto, alla maternità, ai rapporti con i genitori, al distacco, al ritorno, alla malattia e alla morte. Ma tutto viene sublimato da un tono lieve, giovane e coinvolgente. Il tema degli amori che non finiscono, insieme al ricordo, indelebile, della giovinezza rendono la lettura gradevole, emozionante e, come capita raramente, dispiace che il racconto finisca. Sono andato a ricercare nell'archivio delle mie recensioni i riferimenti a due romanzi che mi sono tornati alla mente leggendo "Cuore l'innamorato". Il primo, citato dall'autrice, è "Viaggio al termine della notte" di Cèline. Lo lessi, in edizione proposta da "La Repubblica", nel 2014: Innovazione nel 1932 e "la fatica di sopravvivere", anche ai ricordi. Il secondo, e questo in senso lato per la mia esperienza di lettore, è "Cambiare l'acqua ai fiori" di V. Perrin. Elementi comuni l'innovazione e il magnetismo. Arrotondo a 4 stelle la valutazione premiando una sessantenne che ha saputo mantenere la capacità di ricordare la giovinezza e le emozioni di un tempo lontano, ma indimenticabile.

Così bello da far male.