L'ho letto su suggerimento di un'amica che normalmente dà ottimi consigli. Forse per questo sono rimasta un po' delusa... Mi aspettavo una storia stile "Misery non deve morire", invece è un racconto più blando, che non sembra mai venire al dunque. Anche i migliori possono sbagliare...
Da una storia vera
L'ultimo romanzo di Delphine, nel quale aveva messo a nudo la storia della sua famiglia, è diventato un successo planetario. L'ha travolta, le ha preso ogni energia lasciandola incredula, sfinita, debole. Lasciandola letteralmente senza parole. Ormai è passato del tempo, i lettori e l'editore si aspettano da lei qualcosa e una domanda la incalza a ogni apparizione pubblica: sta scrivendo qualcosa di nuovo? E, soprattutto, cosa scriverà dopo quel romanzo? È in questo momento delicato che L. entra nella vita di Delphine. Un incontro casuale, una nuova conoscenza con cui si scopre un'intimità naturale, un'amicizia che si trasforma rapidamente in una presenza stabile e confortevole nella vita di tutti i giorni. L. incarna l'ideale di donna bella, sofisticata e sicura di sé che Delphine, con i suoi capelli disordinati e i modi nervosi, un certo imbarazzo mai superato dall'adolescenza, non ha mai saputo essere. L. è un'amica come se ne hanno solo a diciassette anni: sempre disponibile, generosa e simpatica. L. la sostiene, inizia a interessarsi sempre più da vicino al problema della scrittura che assilla l'amica e ha una visione incredibilmente lucida. "Ricordo di aver avuto un'intuizione" scrive Delphine. "Qualcosa in L., qualcosa di nascosto, di appena percettibile, mi diceva che era una sopravvissuta, che aveva alle spalle un passato torbido e misterioso, che aveva messo in atto una straordinaria metamorfosi." Una sopravvissuta come tutti gli scrittori, o le persone pericolose.
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Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Una buona tagliata a metà libro e forse potrebbe essere sostenibile. Alla lunga questo giochino del “sono io o non sono io la stalker, me lo sto sognando oppure no” stanca un sacco. L'idea di fondo la reputo molto buona, pienamente d'accordo con L. che dice che la gente cerca e vuole leggere storie vere, ma il romanzo è concepito per essere di una noia mortale. Chissà, forse con un po' di editing diverso sarebbe stato un libro più coinvolgente, ma così è bocciato.
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Un libro che ti cattura fin dalla prima pagina, coinvolgente come pochi. Un racconto molto intimo dell'autrice, a tratti apparentemente autobiografico, e questo dettaglio induce il lettore a ritenere veritieri (o forse no?) tutti gli episodi raccontati. Il confine tra finzione letteraria e realtà si confonde mano a mano la vicenda procede, e il disorientamento dell'autrice si proietta sul lettore. Il ritmo del racconto diventa sempre più incalzante, fino a giungere al finale che lascerà sicuramente a bocca aperta. Uno dei libri migliori di sempre, super consigliato.
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