La radioterapia è curativa, ma, applicata al parenchima cerebrale, crea alterazioni cognitive e comportamentali, senza apparenti correlazioni con la sede del tumore. Il danno encefalico da radioterapia avviene nella sostanza bianca, per necrosi dei vasi arteriolari, con ialinizzazione diffusa della parete, perdita della componente mio-intimale e obliterazione luminale. La conseguenza è l'occlusione delle arterie perforanti profonde, con sofferenza nei territori parenchimali corrispondenti e alterazioni della ri-perfusione in quello di confine. La radioterapia è un'ancora di salvezza; perciò corre l'obbligo di acquisire nuove strategie e nuovi protocolli che ottimizzino l'apporto positivo e proficuo anti-neoplastico. Al pari, si devono prendere in considerazione i rischi associati alla terapia e ponderare le conseguenze di un over-treatment, che può rendere inabile e dipendente il paziente trattato.
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Anno edizione:2012
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Tipo:Libro universitario
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