Das Leiden Jesu

Christoph Graupner (1683-1760):
Das Leiden Jesu von seinen Freunden, GWV 1122/41; Die Gesegnete Vollendung der Leiden Jesu, GWV 1127/41; Die Schmähliche Verspottung, GWV 1170/41
«La produzione di Christoph Graupner comprende opere caratterizzate da uno stile estremamente sofisticato. Una linea vocale di straordinaria bellezza e la ricca tavolozza di sfumature timbriche della sapiente strumentazione di Graupner contribuiscono a rendere l’ascolto di queste cantate per la Passione una vera e propria festa per le orecchie». Con questo lusinghiero commento si chiude la recensione più che positiva del primo volume delle cantate di Graupner pubblicata nel sito specializzato www.klassik-heute.com. Forte di questo grande successo, oggi la CPO presenta il secondo volume delle cantate per la Passione del compositore tedesco, che ebbe l’unico torto di essere nato nello stesso periodo di Bach, Händel e Telemann, i cui luminosissimi astri oscurarono la sua pregevole produzione. Le tre cantate in programma rivelano una strumentazione molto raffinata e molti degli elementi chiave del personalissimo stile di Graupner: più in particolare, Graupner seppe conquistare i suoi ascoltatori non tanto con melodie accattivanti e facilmente orecchiabili, quanto con i meravigliosi impasti sonori che poteva ottenere dagli eccellenti musicisti che facevano parte dell’ensemble della cappella di corte. Per esempio, mentre la cantata scritta per la terza domenica di Quaresima prevede l’impiego solo di una compagine di archi e del basso continuo, nell’opera composta per la festa dell’Annunciazione di Maria Graupner optò per una formazione strumentale più corposa, con l’aggiunta di due flauti traversieri e di due oboi, che nel coro iniziale si alternano in maniera molto brillante. La strumentazione dell’aria per basso di questa cantata presenta una particolare raffinatezza, con il primo violino che viene chiamato a un compito piuttosto insolito, tenendo per un’intera battuta la nota più bassa sulla corda più grave, mentre i flauti traversieri ripetono incessantemente un tema sincopato. Questo disco costituisce una nuova prova del fatto che Christoph Graupner fu uno dei compositori più innovativi e originali del Barocco tedesco.