Dawla ovvero "Lo stato". Storie di persone in mezzo alla Storia recente della Siria. Persone che hanno vissuto in Siria, hanno partecipato alle proteste, hanno combattuto contro la dittatura. Straziante leggere le condizioni di prigionia e di tortura. Scrittura limpida e scorrevole: si legge il libro tutto d'un fiato.
Dawla. La storia dello Stato islamico raccontata dai suoi disertori
Asciutto e spietato come una tragedia classica, avvincente come un action movie, questo libro straordinario ci racconta storie forti, piene di colpi di scena, avventure, sentimenti, rabbia, amore, vita, morte, punti di vista opposti sulla guerra e sul mondo.
“Dawla spiazza fin dalle prime pagine, e ricorda la sorpresa sentita alla prima lettura di Gomorra. In pagine che si leggono come una spy story, Del Grande riesce a farci entrare nel ragionamento dei jihadisti dello Stato islamico. Dawla dà prova che per entrare in questo mondo servono innanzitutto l’ascolto e una narrativa potente.” - Internazionale, Catherine Cornet
"Religione e politica non erano più separate. Adesso Abū Mujāhid ne aveva finalmente la certezza. Quella giustizia che tanto andava cercando non si sarebbe realizzata se non attraverso la sottomissione dell'uomo alla legge di Dio. Per fare sì che ciò avvenisse c'era un unico modo: la guerra. Una guerra totale. Ancora più dura di quella che aveva combattuto fino ad allora."
Dawla in arabo significa Stato ed è uno dei modi in cui gli affiliati dello Stato islamico chiamano la propria organizzazione. Gabriele Del Grande è andato a incontrarli in un avventuroso viaggio partito nel Kurdistan iracheno e terminato con il suo arresto in Turchia. Questo libro è il racconto delle loro storie intrecciate alla storia più grande dell'ascesa e della caduta dello Stato islamico. Un racconto che parte nel 2005 nei sotterranei del carcere di massima sicurezza di Saydnaya, in Siria, e che passa per la rivoluzione fallita del 2011, la guerra per procura contro al-Asad, il ritorno del Califfato e gli attentati che hanno sconvolto l'Europa. Senza mai cedere ai toni della saggistica, Del Grande mette in scena una galleria di personaggi le cui vicende si snodano in un intreccio di storytelling e geopolitica. Un manifestante siriano spinto da un'autentica sete di giustizia a prendere le armi e che, davanti alla corruzione dell'Esercito Libero, sceglie di arruolarsi nel Dawla, dove farà carriera come agente dei servizi segreti interni ed emiro della polizia morale, hisba. Un hacker giordano in fissa con l'esoterismo giunto in Siria seguendo le profezie sulla fine del mondo e finito nel braccio dei condannati a morte in una prigione segreta del Dawla. E un avventuriero iracheno ingaggiato da un ex colonnello dell'Anbar che grazie alla propria intraprendenza si addentrerà nel livello più oscuro dei servizi segreti del Dawla, quello responsabile della pianificazione degli attentati in Europa. Asciutto e spietato come una tragedia classica, avvincente come un action movie, questo libro straordinario ci racconta storie forti, piene di colpi di scena, avventure, sentimenti, rabbia, amore, vita, morte, punti di vista opposti sulla guerra e sul mondo. Dawla nasce da un progetto di crowdfunding che ha avuto un appoggio appassionato e generoso da parte dei sostenitori di Del Grande, qui impegnato ad affrontare con la massima competenza e un piglio narrativo eccezionale lo scomodo punto di vista dei carnefici. "Non per giustificare, non per umanizzare. Ma unicamente per raccontare e, attraverso una storia, cercare una risposta, ammesso che ve ne sia una, a quell'antica domanda sulla banalità del male che da sempre riecheggia nelle nostre teste dopo ogni guerra."
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Anno edizione:2018
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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danielepego 10 gennaio 2025Lo Stato
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GENNARO SALERNO 15 maggio 2018
Gabriele Del Grande ci offre su un piatto d’argento il suo immenso lavoro giornalistico. Riesce a mostrare uno spaccato incredibilmente chiaro della storia recente di una regione martoriata dalla guerra attraverso tre personaggi principali che permettono di riflettere anche sulle motivazioni e l’umanità che si nasconde dietro certe scelte. Da apprezzare l’accenno di ortoepia araba e la spiegazione dei vari gruppi religiosi islamici all'inizio del libro che forniscono a chiunque un’infarinatura preliminare eccellente.
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Adua Gervasi 12 maggio 2018
"Dawla" è un libro che si legge con le luci accese in casa e il telefono vicino. E' un libro potente, pieno di storia, che non conosce happy ending, ma solo persone che, come tutti, hanno lati positivi e negativi, che fanno ciò che fanno perchè pensano che sia giusto, senza curarsi di come questo si ripercuoterà sulle altre persone o sugli altri posti. Lo scrittore ha saputo fare una commistione di verità e tragedia, di amore, odio, paura, ingiustizia e violenza in un insieme variegato, ma anche terrorizzante di vero, che rimane tale anche se è lontano da noi. Cercando di essere il più oggettivo possibile, del Grande cerca di dare a tutti un'orma di verità da seguire per essere informati su una vicenda che è vicina, ma lontana a noi, che è necessario conoscere.
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