Il declino di un’onorificenza. I cittadini onorari di Firenze dal patriota Gabrio Casati al calciatore Gabriel Batistuta e oltre
L’istituzione della “Cittadinanza Onoraria” di Firenze prese avvio nel 1848, quando la Civica Comunità Fiorentina ritenne doveroso schierarsi in appoggio ai confratelli dell’insurrezione di Milano. Gli ideali risorgimentali e dell’unificazione condizionarono gli anni della seconda metà dell’Ottocento, anche in relazione all’attribuzione delle onorificenze cittadine. In mancanza di uno specifico regolamento, per conferire la Cittadinanza Onoraria le autorità preposte si basarono dapprima sul realismo del buon senso, dando questo riconoscimento ai benefattori di Firenze. La prima cittadinanza “ideologica” fu quella concessa a Benito Mussolini nel 1923, agli albori del fascismo, senza che questi avesse avuto un qualche rapporto con la città. Dopo il periodo contraddistinto dalla figura di Giorgio La Pira, la Cittadinanza Onoraria divenne un’onorificenza da assegnare non solo a chi avesse operato per il bene di Firenze o a chi si fosse distinto nella salvaguardia dei grandi valori universali, come la riconciliazione dei popoli e la pace, ma anche e soprattutto a chi fosse politicamente vicino o “simpatico” alle amministrazioni comunali.
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Anno edizione:2021
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In commercio dal:1 luglio 2021
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