Dee idee
Italo Scotti si immerge ora nel gioco e nell'ironia sotto cui nasconde comunque la sua esperienza di vita, ma anche quella culturale, la mitologia classica, il jazz che vengono attraversati in filigrana, che servono a stimolare il pensiero. I giochi di parole, gli anagrammi, la parola che trascina altre parole che si complicano e assonano a volte creando nel verso e nei versi una specie di tessuto musicale, alleggeriscono il linguaggio che diventa creativo. (...) Il primo testo (...) ci inserisce immediatamente nel clima giocoso, funambolico del linguaggio. L'autore si diverte con serietà immergendosi nel mito classico e inizia subito con un inchino a Venere "Venero Venere..." e continua nei testi seguenti con la citazione di Giunone, Atena, Diana. Avverte quindi di essere un po' irriverente, nel giocare con gli Dei, simboli austeri del mondo classico (...). Ci annuncia che ne combinerà, quasi un discolo che abbia dimenticato il reverente omaggio degli Antichi verso la divinità.
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Anno edizione:2016
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