Forlì, Tipografia Casali, In-16°, pp. 162, legatura del tempo m. pelle con titolo e fregi in oro al dorso. Piatti marmorizzati. Tagli a spruzzo. Bell'esemplare. Una firma ottocentesca. Edizione originale di questo trattato sull'eloquenza e l'arte del bello scrivere. Paolo Costa (Ravenna, 1771-Bologna, 1836), poeta, filosofo sensista seguace di Condillac, letterato di orientamento neoclassico ed esegeta dantesco, studiò prima nella città natia e poi a Padova, sotto Melchiorre Cesarotti e Simone Stratico. Interrotti gli studi con l'arrivo dei Francesi, svolse incarichi pubblici a Ravenna e a Bologna e, durante il Regno d'Italia, ottenne la cattedra di filosofia nel liceo di Treviso prima e in quello di Bologna poi. Soppresso il liceo pubblico dalla Restaurazione, nel 1822 si dette all'insegnamento privato nella sua villa bolognese, protraendolo fino al 1831, quando venne costretto a riparare a Corfù perché sospettato di essere affiliato alla carboneria. Rientrò definitivamente a Bologna nel 1832.
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Anno edizione:1818
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