Il demone di Dostoevskij. Il sesso, la morte, il linguaggio - Julia Kristeva - copertina
Il demone di Dostoevskij. Il sesso, la morte, il linguaggio - Julia Kristeva - copertina
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Letteratura: Bulgaria
Il demone di Dostoevskij. Il sesso, la morte, il linguaggio
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Descrizione

Dostoevskij come «profeta
della nostra modernità»: attraverso la lettura di Kristeva l’uomo
entra con la sua opera nel terzo millennio dove, infine, «tutto è
permesso». E le angosce degli internauti si fondono, nel
sottosuolo, ai demoni di Dostoevskij.


La coscienza europea è posseduta dalla presenza di Fëdor Dostoevskij, genio tormentato e profetico: le sue parole hanno avuto un rilievo cruciale per filosofi e scrittori come Nietzsche, Proust e Kafka, ma anche per registi come Visconti, Bresson e Kurosawa, per citarne solo alcuni. Il «contorto scrittore russo», come lo definiva Freud in una lettera, è intrinsecamente legato al mondo da cui proviene, ma è anche il più europeo degli scrittori, se è vero, come diceva Joyce, che a Dostoevskij dobbiamo la creazione della prosa contemporanea, da lui portata a un’intensità impareggiabile. «Ovunque e in ogni cosa ho vissuto fino al limite estremo, e ho passato la mia vita a superarlo», scriveva Dostoevskij all’amico poeta Anton Majkov nel 1867. E il limite l’ha davvero oltrepassato, rinnovando ogni volta la scommessa sulla potenza della parola e sfidando il nichilismo e il suo doppio, l’integralismo, attraverso la gioiosa esplosione polifonica del linguaggio. «Se priviamo gli uomini dell’infinitamente grande», scriveva Dostoevskij, «non vorranno più vivere, moriranno di disperazione. L’illimitato e l’infinito sono così indispensabili all’uomo come il piccolo pianeta su cui abita». Lettrice d’eccezione di Dostoevskij, Julia Kristeva ne svela in questo densissimo libro la sorprendente attualità. I personaggi parossistici e autodistruttori che popolano le sue opere, fra mostri patetici e insetti insignificanti, presentano già la matrice carceraria dell’universo totalitario, che si rivelerà nella Shoah, o nel Gulag, e che oggi viviamo nel controllo operato dall’onnipresenza della tecnica.

Dettagli

Libro universitario
350 p., Rilegato
Dostoievski face à la mort, ou Le sexe hanté du langage
9788855223942

Conosci l'autore

Foto di Julia Kristeva

Julia Kristeva

1941, Sliven

Julia Kristeva, nata in Bulgaria, vive e lavora in Francia dal 1966. Saggista e psicoanalista, è professoressa emerita all’Université Paris-VII Diderot e membro della Società psicoanalitica di Parigi. È professoressa honoris causa nelle numerose università del mondo in cui ha insegnato. Ha aderito al gruppo di «Tel Quel», aprendo il proprio lavoro di analisi delle opere letterarie alle sollecitazioni della semiotica, della psicoanalisi, del marxismo e della filosofia derridiana (→ Derrida): Semeiotik. Ricerche per una semanalisi (Semeiotiké, recherches pour une sémanalyse, 1969), La rivoluzione del linguaggio poetico (La révolution du langage poétique, 1974), La traversata dei segni (La traversée des...

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