I demoni della santa fede. Diario di un monaco giacobino del 1799
«...Nel diario del monaco giacobino l’Armata della Santa Fede è un esercito scomposto di galeotti che il cardinale condottiero non riesce a controllare. Per questa orda indisciplinata e violenta, il saccheggio dei paesi attraversati, messi a ferro e a fuoco, costituiva la mercede per il servizio prestato. Era lo stesso cardinale ad ammetterlo in una lettera al primo ministro borbonico, l’inglese John Acton, che il monaco giacobino richiama nel suo diario: “Il dover governare, o per dir meglio comprimere un popolo immenso, avvezzo all’anarchia la più decisa; il dover governare una ventina di capi ineducati ed insubordinati di truppe leggere, tutte applicate a seguitare i saccheggi, le stragi e la violenza, è così terribile cosa e complicata, che trapassa le mie forze assolutamente. Mi hanno portato ormai 1.300 giacobini, che non so dove tener sicuri, e tengo ai Granari del Ponte, ne avranno trascinati, o fucilati almeno 500, in mia presenza senza poterlo impedire, e feriti almeno 200, che pure nudi hanno qui trascinati. Vedendomi inorridito da tale spettacolo, mi consolano, dicendomi che i morti erano veramente capi di bricconi, che i feriti erano decisi nemici del genere umano..»
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Anno edizione:2022
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