Dendrarium
«Utilizzando il latinismo intraducibile 'Dendrarium' risulta evidente il taglio che l'autore, Alexander Shurbanov, intende imprimere al titolo e quindi all'opera: quello di una lingua classica, un qualcosa di nobile che sta scomparendo, destinato alla memoria. [...] 'Dendrarium' è un luogo simbolico dove si incontrano due mondi. Prendendo in prestito la definizione di Edoardo Albinati vedrei 'Dendrarium' come «il luogo dell'imagery» nella relazione tra uomini e alberi, dove gli uni e gli altri interagiscono, immaginario dove le loro storie - e quindi anche la vita reale - s'intrecciano e dove gli alberi godono sempre di un tono rispettoso e, oserei dire, ossequioso, da parte del Poeta, nonostante la poesia vibri di intense note di giocosità e ironia e la semplicità dei testi, mai oscurata da alcuna banalità, mi appaia come una complessità risolta. » (dalla postfazione di Valentina Meloni)
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