Cosa significa avere un fan pronto a inseguirti in ogni angolo dell’orbe, chi è Zelda Bussolari? O per meglio dire Bussolari Zelda; cosa ci faceva un diciassettenne in quel di Taranto sul finire dell’anno scolastico 1987/88? A queste e altre domande risponde uno scrittore non certo d’antan ma d’aujourd'hui, che con poco più di trent’anni sulle sue gracili spalle racconta con fare disincantato e profondamente comico cosa significhi frequentare il giro giusto o sbagliato che sia, cosa significhi abitare in una città paese come Bologna, cosa significhi aver fatto cose delle quali teoricamente vergognarsi ma che possono diventare perle di rara comicità capaci di far ricredere chiunque sulla propria esistenza. Terzo romanzo, forse il più spiccatamente comico, e di certo imbevuto di esperienze giovanili, in bilico fra il periodo scolastico e quello universitario, di uno scrittore che di li a breve ha saputo spiccare il volo verso altri generi, ora Morozzi a oltre dieci anni di distanza pennella e cesella romanzi noir in chiave sempre simil comica, con la velocità di un Camilleri e la bravura di un Macchiavelli, sempre senza dimenticarsi che l’ironia è forse l’arma più potente e giusta per strappare un sorriso languido anche al più attento ed esigente dei lettori.
Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto, però le ho fatte
Dieci episodi al limite dell’incredibile, ma tutti rigorosamente veri. Il giovane scrittore bolognese Gianluca Morozzi ripercorre con autoironia le situazioni più assurde della propria vita: da quando ordinò per posta un improbabile “set per lo sviluppo del pene” a quando attraversò l’oceano per inseguire Bruce Springsteen, fino alle lettere anonime spedite al nuovo fidanzato della sua ex. Tra confessioni sfrontate e momenti di tenero imbarazzo, Morozzi mette in scena il caos di una generazione cresciuta tra vinili, sogni di gloria e amori sgangherati. A inseguirlo, come uno specchio deformante, c’è Raul: l’ammiratore ossessivo, il fan che tutti temono e in cui molti possono forse riconoscersi. Romanzo di formazione e di deformazione insieme, Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto, però le ho fatte resta uno dei racconti più spietati sulla giovinezza di Gianluca Morozzi.
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Edizione:2
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Anno edizione:2005
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Ciro Andreotti 02 giugno 2014
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