Il diritto di contare

Il libro racconta la storia delle "calcolatrici umane", giovani brillanti matematiche di colore che contribuiranno alla vittoria statunitense nella Seconda guerra mondiale e allo sbarco dell'uomo sulla luna. Ma tutti i loro traguardi, come quelli dei colleghi uomini di colore, sono faticosi a causa dell'assurda segregazione razziale, che preclude loro posti di rilievo nella società americana, soprattutto degli Stati del Sud, nonostante la loro grandissima intelligenza e genialità.

Partiamo dal commentare il titolo del libro: geniale. Sì perché non solo il libro si basa sulla vita di alcune ragazze di colore in un periodo dove esserlo era molto difficile, ma l'autrice mette in campo tutta la sua fantasia e fa un strepitoso gioco di parole mettendo in luce il problema del razzismo nella storia. Parlando del tipo di scrittura mi piace anche se a volte potrebbe sembrar strano, la trama approfondisce alcune tematiche sintetizzate nel film e se quest' ultimo ti è piaciuto consiglio la lettura di questo romanzo.

La storia, anche quella della scienza, racconta i fatti quasi solo attraverso i contributi maschili: questo libro, interessantissimo, mette in primo piano la parte avuta dalle donne, e, ancor più strano, dalle donne nere, nello sviluppo dell'aviazione prima e degli apparecchi aerospaziali poi. Perché le donne nere sono state assunte per decenni come calcolatrici? Perché erano brave, competenti e molto motivate a dare il massimo; e anche perché il centro di sperimentazione era in Virginia, dove la segregazione razziale permetteva di pagarle molto meno degli uomini. Se fosse possibile, renderei obbligatoria la lettura di questo libro.