Quinto capitolo della serie che vede protagonista il giornalista fiorentino Carlo Alberto Marchi, dopo l'urlo (e le parolacce) col quale avevamo chiuso il romanzo precedente, questa volta vedremo ogni tassello andare al proprio posto. Un tuffo in un passato sanguinolento e spaventoso per il nostro Paese e, in particolare, per il protagonista, ci porterà ad avere risposte a domande che non conoscevamo. Ogni cosa va al proprio posto, almeno per il lettore, in una storia che vede Marchi più protagonista che mai e che potrebbe far pensare a un saluto definitivo. Resta il fatto che io non sono disposta a lasciar andare il mio giornalista preferito, quindi, caro Paoli, cerchiamo di non fare bischerate!
Diritto di sangue
Un romanzo intenso che ci regala un Marchi inedito, amaro e sarcastico ma determinato più che mai a portare alla luce la verità.
Non avevo fantasmi del passato, quella era una frase trita e ritrita che avevo letto in troppi libri e in troppi articoli scritti male. Avevo solo delle domande, una in verità, che meritavano una risposta. Perché sapevo di averne il diritto. E quell'uomo davanti a me, che a quella domanda avrebbe potuto dare una risposta dopo tutti quegli anni, mi impediva di esercitare un diritto profondo e personale. Un diritto di sangue.
Dopo mesi di coma e buio totale, Carlo Alberto Marchi è finalmente uscito dall’ospedale, ma la sua rocambolesca caduta dalla passerella di “Gotham”, il Palazzo di Giustizia di Firenze, ha lasciato pesanti conseguenze fuori e dentro di lui: è dipendente dagli antidolorifici, si muove con una stampella ed è tormentato da un fischio continuo nelle orecchie che gli toglie perfino il sonno. Costretto a stare lontano dal lavoro al giornale, si consola con l’affetto della figlia Donata e l’inatteso ritorno dell’ex fidanzata Olga. Ma non è facile starsene a casa mentre la sua cronaca giudiziaria è stata affidata a una rampante collega, che, come se non bastasse, ha fama di essere piuttosto in gamba. Eppure, proprio nel momento più impensato, la vita lo chiama ancora a rapporto: il capocronista del Nuovo gli chiede ufficiosamente di sfruttare i suoi contatti per indagare su un omicidio che ha sconvolto Firenze. Nel meraviglioso parco delle Cascine, il polmone verde che di notte racchiude i lati oscuri della città, viene trovato ucciso Giorgio Mati, il gestore del leggendario furgone che distribuisce birra e panini ai viandanti notturni. Lo stesso Marchi ha concluso lì diversi turni, mangiando e bevendo insieme a poliziotti e trans. E ciò che rivelano le prime indagini ha dell’incredibile: il tranquillo paninaro nascondeva un passato cruento, che a poco a poco si incastra come un puzzle con gli anni più bui di Firenze. Ma soprattutto con un dolore che ha colpito la famiglia stessa di Marchi, e non ha mai avuto risposta. Una risposta a cui Marchi ha diritto. Un diritto di sangue.
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Anno edizione:2022
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lalibridinosa 25 marzo 2022Paoli è un genio!
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