Disavventure dell'archeologia. I comunisti delle terremare
Nella storia dell'archeologia, luoghi comuni e false attribuzioni sono frequenti. Spesso derivano dal punto di vista e dagli strumenti utilizzati; ma accade anche che nascano, più semplicemente, da inerzia, ignoranza, interessi privati e piaggeria, che spingono a volte anche illustri ricercatori a fabbricare falsi o a nascondere prove. Dalla regola del sette dei dadi etruschi alla Lupa Capitolina, dalla Tegola di Capua all'anforetta Melenzani nascosta dal Ducati, dai "comunisti" delle terremare ai "villanoviani" scavati a San Lazzaro di Savena, sono qui riproposte alcune esemplari "disavventure", errori che nonostante l'evidenza si sono tramandati nel tempo. Bersaglio della polemica è una mentalità culturale "aristotelica", priva di coraggio, tutta teorica ed astratta nel metodo, gerarchica e clientelare nella prassi, sorda e cieca di fronte alla realtà. Il volume presenta inoltre alcuni articoli che propongono nuove letture di passi delle Tavole Iguvine e di documenti etruschi e latini; tra questi, particolarmente stimolanti sono le ipotesi etimologiche su "pertica" e "Anco Marzio".
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Anno edizione:2011
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