Provocatore, ribelle, sopra le righe come suo solito, l'avvocato Vincenzo Malinconico ritorna per farci sorridere, impegnato stavolta in una causa che, semmai la discutesse, rischierebbe di dare una svolta - non si sa se in positivo o in negativo - alla sua vacillante carriera. E anche alla sua vita amorosa, se non fosse che, per lo spirito di contraddizione che lo accompagna, Vincenzo si mostra, almeno nei fatti, impermeabile al fascino della bella che vorrebbe conquistarlo. Una volta entrati nello spirito di questo libro, goliardico e dissacratore, si apprezza la coerenza dell'autore nel volerci scuotere, sorprendere e ricordare che la vita non va presa troppo sul serio.
Divorziare con stile
Ci sono personaggi che continuano a camminarci in testa anche a libro chiuso, tanto vivi che sembra d'incontrarli in giro. Vincenzo Malinconico è così, funziona per contagio. Spara battute a mitraglia e ci costringe a pensare ridendo
«Le volte in cui mi capita di avere ragione, sono sempre solo»
Mentre vive, Vincenzo Malinconico cerca di capire come la pensa. Per questo discetta su tutto, benché nessuno lo preghi di farlo. Abilissimo nell'analizzare i problemi ma incapace di affrontarli, dotato di un'intelligenza inutile e di un umorismo autoimmune, si abbandona alla divagazione filosofica illuminandoci nell'attimo in cui ci fa saltare sulla sedia dal ridere. Malinconico, insomma, è la sua voce, che riduce ogni avventura a un racconto infinito, ricco di battute fulminanti e di digressioni pretestuose e sublimi. Puri gorgheggi dell'intelletto. Questa volta Vincenzo e la sua voce sono alle prese con due ordini di eventi: il risarcimento del naso di un suo quasi-zio, che in un pomeriggio piovoso è andato a schiantarsi contro la porta a vetri di un tabaccaio; e la causa di separazione di Veronica Starace Tarallo, sensualissima moglie del celebre (al contrario di Malinconico) avvocato Ugo Maria Starace Tarallo, accusata di tradimento virtuale commesso tramite messaggini, che Tarallo (cinico, ricco, spregiudicato e cafone) vorrebbe liquidare con due spiccioli. La Guerra dei Roses tra Veronica e Ugo coinvolgerà Vincenzo (appartenente da anni alla grande famiglia dei divorziati) molto, molto piú del previsto. E una cena con i vecchi compagni di scuola, quasi tutti divorziati, si trasformerà in uno psicodramma collettivo assolutamente esilarante. Perché la vita è fatta anche di separazioni ricorrenti, ma lo stile con cui ci separiamo dalle cose, il modo in cui le lasciamo e riprendiamo a vivere, è - forse - la migliore occasione per capire chi siamo. E non è detto che sia una bella scoperta.
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ANNAMARIA ZAMPONI 28 novembre 2017
Ultimo libro con protagonista Malinconico che per un bel po’ potremo aspettarci. De Silva si conferma uno dei miei scrittori del cuore, la prosa estremamente curata e le sue digressioni musicali sono stimolo di riflessione e fonte di grandissime risate. Mi era mancato leggere qualche cosa che potesse far così sinceramente ridere pur essendo cinicamente seria. Libro perfetto, esteticamente piacevole al tatto anche se la copertina cartonata è più fragile e rischia maggiormente di rovinarsi.
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Imperdibile! Divertente, sagace, intelligente e con uno stile di scrittura davvero brillante! Malinconico è in personaggio unico! Libro consiglaitissimo!
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