Che dire..il libro in questione è di un'icona del cantautorato italiano, le sue canzoni sono poesie. Il suo libro è un dizionario davvero..ho scoperto parole che non conoscevo, mi sono immersa in un mondo di ricordi dell'autore e di tenerezza. C'è sempre un po' di malinconia quando una persona anziana ricorda i tempi passati e lui non è da meno in questo ma la lettura di questo volumetto mi è piaciuta molto, non mi sono affatto pentita dell'acquisto.
Una volta, c'era la banana: non il frutto amato dai bambini, bensì l'acconciatura arrotolata che proprio i bimbi subivano e detestavano ma che veniva considerata imprescindibile dai loro genitori. I quali, per bere un buon espresso, dovevano entrare al bar e chiedere un "caffè caffè", altrimenti si sarebbero trovati a sorbire un caffè d'orzo. Una volta, per scrivere, non c'erano sms o e-mail, ma si doveva dichiarare guerra ai pennini e uscire da scuola imbrattati d'inchiostro da capo a piedi. Una volta, si poteva andare dal tabacchino, comprare una sigaretta - una sola - e fumarsela dove meglio pareva: non c'erano divieti, e i non fumatori erano una gran brutta razza. Una volta, i bambini non cambiavano guardaroba a ogni stagione, andavano in giro con le braghe corte anche d'inverno e - per assurdo contrappasso - col costume di lana d'estate. Una volta, la Playstation non c'era, si giocava tutto il giorno per strada e forse ci si divertiva anche di più. Una volta, al cinema pioveva... Con un poco di nostalgia, ma soprattutto con la poesia e l'ironia della sua prosa, Francesco Guccini posa il suo sguardo sornione su oggetti, situazioni, emozioni di un passato che è di ciascuno di noi, ma che rischia di andare perduto, sepolto nella soffitta del tempo insieme al telefono di bachelite e alla pompetta del Flit. Un viaggio nella vita di ieri che si legge come un romanzo: per scoprire che l'archeologia "vicina" di noi stessi ci commuove, ci diverte, parla di come siamo diventati.
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Anno edizione:2013
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Formato:Tascabile
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Roberta Sanseverino 30 novembre 2017
Per i più adulti, un’ondata di ricordi. Per i più giovani, la scoperta di un passato che sta pian piano svanendo. Una testimonianza leggera e spontanea di ciò che ha segnato la vita quotidiana di intere generazioni, e che ha gettato le basi per tutte quelle successive. Più o meno brevi racconti in successione, non legati tra loro, che raccontano piacevolmente la nostalgia, l’evoluzione, il progresso, la riflessione. Uno stile semplice e pulito, di facile lettura, che non stanca ma sorprende per la genuinità di ciò che dona.
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E' sicuramente un Guccini nostalgico quello che scrive queste pagine, con il suo solito acume ironico e una certo spirito dissacrante. Ma non solo, c'è anche una vena riflessiva e critica nel commento di oggetti, usi e costumi di un'Italia che non c'è più, che non sempre risponde al concetto del "vecchio è meglio di nuovo". Una realtà diversa, a volte rimpianta, a volte condannata ma che, in ogni caso, difficilmente non stuzzicherà la curiosità nei più giovani e la nostalgia nei più grandi. Allo stesso tempo, grazie all'abilità narrativa di Guccini, questo piccolo dizionario, può essere affrontato da chiunque, anche sotto l'ombrellone.
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