Don't Look Away

Dal vibrante e ipnotico avant-pop dei Grumbling Fur, il suo duo con Daniel O'Sullivan (Ulver, This Is Not This Heat) , alle estese collaborazioni nei meandri della musica drone con Charlemagne Palestine e Stephen O'Malley, ai suoi bellissimi dipinti e fumetti, stranamente inquietanti, la carriera di Alexander Tucker sembra non conoscere soste nè tanto meno confini artistici. Continuando a ritagliarsi uno spazio come uno dei cantautori più lungimiranti della Gran Bretagna, in Do not Look Away, Tucker mostra una voce distintamente onesta con sottili cambiamenti attraverso variazioni inaspettate. Tucker utilizza loop e ripetizioni sui droni luminosi di Gloops Void ( Give It Up), con la collaborazione cruciale di Nik Void (Carter Tutti Void / Factory Floor), e introduce campioni vocali distorti nel brano a tratti ritualistico ' Ishuonawayishanawa '. E' una rivisitazione a tutto tondo dello storico revival folk inglese, attraverso frequentazioni negli ambiti pop elettronici più stravaganti.
Nei suoi dodici brani, Tucker non smarrisce tuttavia il gusto della sperimentazione, presente sotto forma di ricorrenti destrutturazioni, nè quello per filigrane di incantato picking acustico. ibridazione visionaria. (Rockerilla Settembre)
Boys Names e Behind The Shoulder richiamano il Brian Eno di Before And After Science, altrove si agitano i fantasmi di Barrett e Donovan (Rumore Settembre, voto 7)