La donna silenziosa

“E’ vero quello che si dice sugli ultimi istanti prima di morire. Negli ultimi orribili secondi della mia esistenza, diciotto anni di vita mi scorrono davanti in un flash.” Questo incipit mi ha ricordato Amabili resti, ma la storia si snoda poi in modo diverso. Rosie Anderson, infatti, ha 18 anni, è buona, bella e gentile. Visti dall’esterno, lei e la sua famiglia sono perfetti. Il padre Neal è un famoso e affascinante giornalista oltre che un benefattore, la madre Jo è perfetta e bellissima, la loro casa è grande e bella, circondata da un giardino molto curato. Eppure, Rosie è molto schiva e riservata e non lega facilmente con le persone. Si è avvicinata solo a Kate, giardiniera e madre di una sua compagna di classe, grazie all’amore comune per i cavalli. Rosie viene ritrovata morta nel bosco e questo fa sprofondare in un profondo dolore la sua famiglia, e semina il panico tra gli altri genitori. Kate è ossessionata da quanto è successo e sembra percepire la “presenza” di Rosie. Seguiamo l’evolversi del caso non grazie alle indagini della polizia, ma attraverso il racconto che Kate fa in prima persona della vicenda e attraverso i flashback di Rosie sul suo passato. Si intreccia, così, la realtà della famiglia perfetta come la vedono Kate e gli altri abitanti della cittadina sconvolta, e la realtà come invece ce la mostra Rosie. Man mano che il racconto procede, si delinea il possibile assassino della ragazza e un senso di orrore e impotenza investe il lettore. La suspence viene proprio da questo progressivo svelarsi di ciò che si nasconde sotto la famiglia perfetta della povera ragazza. Sarà un’intuizione di Kate, alla fine, a portare all’assassino e a liberare finalmente Rosie, grazie anche all’aiuto della sua silenziosa sorella Delphine. Una bella lettura.

Un libro veramente molto noioso, non riuscivo a trovare un motivo per continuare a leggerlo. Per carità, la scrittrice scrive molto bene, ma non c'era mai una svolta, non avevi mai quel pensiero:"No dai, solo un altro capitolo sono troppo curiosa!!". Mai un colpo di scena, un dettaglio da voler scoprire. Sono la fine mi ha incuriosito, ma niente di che.

Un thriller psicologico che ti incuriosisce sin da subito. Specie per l'inedito punto di vista da cui vengono narrati parte degli eventi. Si legge con piacere anche grazie alla presenza di numerosi dialoghi. Il ritmo è buono e il finale lascia il lettore spiazzato. Un romanzo che ci ricorda quanto l'apparenza può essere ingannevole. Ben studiato e a tratti inquietante. Per gli amanti del thriller un romanzo da non perdere.