Le donne di Orolè - Salvatore Niffoi - copertina
Le donne di Orolè - Salvatore Niffoi - 2
Le donne di Orolè - Salvatore Niffoi - 3
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Letteratura: Italia
Le donne di Orolè
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Descrizione


Salvatore Niffoi questa volta ci racconta la vicenda di due donne forti, due «balentes» che mandano in pezzi la loro vita nel tentativo di ricomporre, o disperdere, il mosaico crudele della propria esistenza.

Chiedetemi il sole coperto di neve e io ve lo porterò perché sono un femmina antica che vive di sogni e di coraggio

Nel cimitero di Chirilai del paese di Orolé, da tempi sconosciuti, c'è un tombino chiuso con una lapide senza nome. Nessuno ha mai avuto il coraggio di aprirlo. Lì sotto c'è interrato il demonio, come gridano i bambini quando ci passano davanti? O c'è davvero sepolto l'arcangelo Gabriele, come si tramandano di padre in figlio i becchini del paese? L'identità dell'ospite - o degli ospiti, come invece dicono altri ancora - tiene legate a doppio filo due donne, Isoppa e Sidora, in una storia che si dipana per più di mezzo secolo. Entrambe si troveranno a dover espiare la colpa di essere nate a Orolé, una terra maledetta di «molti funerali e pochi battesimi», di disamistadi e affetti scempiati, di sogni spezzati. Isoppa Licanza, figlia di banditi, ribelle e analfabeta, che scopre cos'è la passione vera, ma solo per un giorno di pioggia, con un ragazzo venuto dal continente. E Sidora Puntera, giovane vedova vittima dell'amore cieco di Bore Crapittu, ragioniere timido, impacciato, e nondimeno freddo e spietato calcolatore: un amore efferato, pronto a tutto, fermentato per anni come un nepente liquoroso che inebria e rende folli. E che andrà incontro a una raccapricciante vendetta. Coraggiose, ferine, straziate. Salvatore Niffoi questa volta ci racconta la vicenda di due donne forti, due «balentes» che mandano in pezzi la loro vita nel tentativo di ricomporre, o disperdere, il mosaico crudele della propria esistenza. E con il fascino della sua lingua materica, potente e suggestiva mette in scena un dramma di espiazione ed estinzione, una lotta feroce per trasformare il proprio dolore in speranza, la disperazione in oblio.

Dettagli

11 marzo 2020
180 p., Rilegato
9788809884205

Conosci l'autore

Foto di Salvatore Niffoi

Salvatore Niffoi

1950, Orani (Nuoro)

Scrittore italiano, ex insegnate alla scuola media. Come narratore esordisce per Il Maestrale nel 1999 (Il viaggio degli inganni), dopo aver pubblicato nel 1997 a proprie spese il romanzo Collodoro (Edizioni Solinas). Sempre per Il Maestrale sono usciti: Il postino di Piracherfa (2000; tradotto in Francia); Cristolu (2001) e La sesta ora (2003). Nel 2003 per “La Biblioteca della Nuova Sardegna” ha pubblicato La leggenda di Redenta Tiria, ripreso da Adelphi (2005), presso la quale è uscito nel 2006 La vedova scalza (Premio Campiello) e nel 2007 Ritorno a Baraule. Tra i suoi ultimi libri: Il pane di Abele (Adelphi 2009) e Il bastone dei miracoli (Adelphi 2010).

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