Protagonista e abile solutore degli enigmi è Melchiorre Ferrari, commissario dell’Imperiale Regia Delegazione di Polizia del Lombardo-Veneto, con le vicende che si svolgono a Pavia all’incirca a metà Ottocento. Devo dire che la scelta di un personaggio in epoca preunitaria è indubbiamente di per sé strana, ma non posso accertarne il motivo perché purtroppo il creatore è venuto a mancare. In questo breve Dopo trent’anni si va alla ricerca dei colpevoli di un omicidio per rapina compiuto trent’anni prima del fortuito ritrovamento del cadavere e del conseguente avvio delle indagini. Melchiorre Ferrari, come investigatore, ha una sua personalità, nonostante che le sembianze siano simili a quelle di tanti uomini, non è un uomo d’azione, ma che arriva alle soluzione con intelligenza e intuito. E anche nel caso di questo omicidio, avvenuto così tanti anni prima, con pazienza riesce a risolvere il caso, assicurando i colpevoli alla giustizia. Come Melchiorre Ferrari non è un Maigret, Mino Milani non è un Simenon, nel senso che almeno in questo libro privilegia soprattutto la trama, tralasciando l’analisi psicologica dei protagonisti e spendendo il minimo necessario per l’ambientazione e l’atmosfera. Ciò non toglie che, grazie a una scrittura snella, agile, assolutamente mai greve il libro si presti a una lettura di svago che consente di trascorrere piacevolmente un paio d’ore, senza doversi arrovellare più di tanto e in presenza di una soluzione del tutto logica. Insomma, non è di certo un capolavoro, ma per la funzione per cui è stato scritto, e cioè consentire una gradevole lettura, è senz’altro riuscito ed è da considerare più che discreto.
Dopo trent'anni
Mino Milani, con la consueta passione per le storie del passato, racconta la nuova indagine di Melchiorre Ferrari, Commissario di Seconda Classe nella quieta provincia asburgica che, pagina dopo pagina, trasforma eventi insignificanti in indizi rivelatori di fatti e misfatti. Questa volta la petulante insistenza del parroco della chiesa di San Primo conduce lo zoppicante passo del commissario a una casa che, abbandonata trent'anni prima dal suo giovane proprietario, inaspettatamente sembra aver "perso" una stanza: ma "martellate, polvere, calcinacci e pezzi di mattone caddero a terra, qualche colpo di tosse, poi vi fu un varco sufficiente a lasciar passare una persona. Ferrari si fece avanti, guardò. C'era poca luce, ma poté subito vedere" dopo trent'anni ciò che produce avidità e freddezza umana.
-
Autore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2009
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
Renzo 04 marzo 2022Una gradevole lettura
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it