(m. 233 a.C.) letterato cinese. Consigliere del fondatore della dinastia Qin (221-207 a.C.), è uno fra i principali esponenti della scuola filosofico-politica legista, che si oppone sia al confucianesimo sia al taoismo per il favore accordato alla guerra e a un governo esercitato tramite un sistema inflessibile di leggi e pene. Nell’opera Il Maestro Han Fei, uno dei capolavori della letteratura cinese, egli enuncia questi principi in maniera vivida; e la riflessione vi è arricchita ed esemplificata con aneddoti, leggende, apologhi, che offrono talora squarci drammatici sulla situazione della Cina all’epoca degli Stati Combattenti (403-221 a.C.).