(Granada 1906 - Madrid 2009) narratore e saggista spagnolo. Ha trascorso lunghi anni in esilio, dal 1937 al 1975, come professore di sociologia in Argentina e poi di letteratura negli Stati Uniti. Tra le sue opere narrative: i romanzi Morire da cani (Muertes de perro, 1958), Il fondo del bicchiere (El fondo del vaso, 1962), Il ritorno (El regreso 1992, nt), Dai miei passi sulla terra (De mis pasos en la tierra, 1998, nt), e alcuni libri di racconti, La testa dell’agnello (La cabeza del cordero, 1930), sulla guerra civile, Gli usurpatori (Los usurpadores, 1949), Racconti immaginari (Cuentos imaginarios, 1999, nt); notevole la raccolta di saggi Cervantes e Quevedo (1974, nt). Un accentuato sarcasmo e una visione disincantata della vita caratterizzano il suo mondo narrativo. Delle sue memorie, Ricordi e oblii (Recuerdos y olvidos, nt), sono usciti due volumi, Dal paradiso all’esilio (Del paraíso al destierro, 1980, nt) e L’esilio (El exilio, 1983, nt).