(Parigi 1925-95) critico e filosofo francese. Nella sua opera si possono individuare due periodi. Nel primo si collocano prevalentemente studi di storia della filosofia: Empirismo e soggettività (Empirisme et subjectivité, 1953), Nietzsche e la filosofia (Nietzsche et la philosophie, 1962), Il bergsonismo (Le bergsonisme, 1966), Spinoza e il problema dell’espressione (Spinoza et le problème de l’expression, 1969), Logica del senso (Logique du sens, 1969) e il saggio Marcel Proust e i segni (M. Proust et les signes, 1964), che dà vita a un’interpretazione originale della Ricerca del tempo perduto, considerandola un’opera non sulla memoria ma sull’apprendimento: secondo D., il narratore mira alla scoperta della verità e non al ritrovamento del tempo perduto. Redatto in seguito agli avvenimenti del 1968 in collaborazione con lo psicoanalista F. Guattari, L’Anti-Edipo (L’Anti-Oedipe, 1972) apre il secondo periodo, dedicato allo studio della follia e della schizofrenia; dopo uno studio su Kafka (1975), D. ha pubblicato, di nuovo in collaborazione con F. Guattari, Mille piani. Capitalismo e schizofrenia (Mille Plateaux, 1980), che prosegue il discorso iniziato con L’Anti-Edipo. Degli anni ’80 sono una serie di studi di vario argomento: Spinoza: filosofia pratica (Spinoza philosophe pratique, 1981), Francis Bacon. Logica della sensazione (Francis Bacon. Logique de la sensation, 1983), L’immagine movimento. Cinema 1 (Image-mouvement, 1983), L’immagine tempo. Cinema 2 (Image-temps, 1985), La piega. Leibniz e il barocco (Le pli, 1988), la raccolta Pourparlers (1990); nel 1991, ancora con F. Guattari, Che cos’è la filosofia? (Qu’est-ce que la philosophie?).
Di Gilles Deleuze, Michel Foucault disse: “Un giorno, forse, il secolo sarà deleuziano”.