(Nîmes 1884 - Boissise-le-Bertrand 1968) scrittore francese. Fu direttore della «Nouvelle Revue Française» dal 1925 al 1940 e di nuovo, con M. Arland, dal 1953; fondò il settimanale «Les Lettres françaises» (1941), i «Cahiers de la Pléiade» e, con Vercors, le «Editions de Minuit». Partecipò attivamente alla resistenza. Dopo aver esordito nella narrativa con alcuni racconti - Il ponte attraversato (Le pont traversé, 1921), La guarigione severa (La guérison sévère, 1925) - che denotano il suo interesse per le sfumature psicologiche e subconscie del linguaggio, abbandonò la narrativa per dedicarsi all’analisi degli stessi motivi da un punto di vista critico e teorico. Alla sua opera saggistica più nota, I fiori di Tarbes (Les fleurs de Tarbes, 1931), hanno fatto seguito numerosi altri scritti e volumi, fra i quali ricordiamo Chiave della poesia (Clef de la poésie, 1944), F.F., ovvero il critico (F.F. ou le critique, 1945), Braque il padrone (Braque le patron, 1946) sulla pittura cubista, Il marchese di Sade e il suo complice (Le marquis de Sade et son complice, 1951) e L’arte informale (L’art informel, 1962). Accademico di Francia dal 1963.