(Wardington, Oxfordshire, 1576 - Londra 1634) drammaturgo inglese. Abbandonò gli studi legali per dedicarsi al teatro: esordì con La sferza della furfanteria (The scourge of villanie, 1598), una raccolta di satire ciniche e spesso grossolane, ma si volse in seguito alla tragedia, spingendo all’estremo la formula elisabettiana degli intrecci ambientati in un’Italia di maniera, come in La vendetta di Antonio (Antonio’s revenge, 1602 ca). Sono questi i difetti che Ben Jonson volle colpire, prendendo di mira M. nel Poetaster (1602), che diede inizio alla «guerra dei teatri». La polemica fu violenta ma non impedì la riconciliazione: la commedia Il malcontento (The malcontent, 1604), l’opera migliore di M., che vi dà piena misura del suo ingegno bizzarro, è dedicata a Jonson. E con questi e Chapman collaborò alla stesura della commedia Via, verso est (Eastward Hoe, 1605), uno dei migliori risultati teatrali elisabettiani. Lasciando incompiuta la tragedia La contessa insaziata (The insatiate countesse, 1608), di un violento erotismo, nel 1609 M. prese gli ordini sacri e da allora visse in voluta oscurità.