Nome d'arte di Krishna Bhanji, attore inglese. Dopo un'intensa esperienza teatrale, debutta in Gli ultimi sei minuti (1972) di M. Tuchner per poi tornare per un decennio al teatro e alla televisione. Nel 1982 è il protagonista di Gandhi di R. Attenborough, per la cui toccante interpretazione ottiene il premio Oscar. Seguono moltissimi ruoli cinematografici, alcuni dei quali in piccole produzioni, che dimostrano l'inesauribile talento di uno dei migliori attori contemporanei. Tra i suoi titoli più significativi L'isola di Pascali (1988) di J. Dearden, dove offre una prova di grande fascino nei panni di un inascoltato informatore dell'Impero Ottomano alla vigilia della guerra mondiale, Tradimenti (1983) di D. Jones, la commedia gialla Senza indizio (1988) di T. Eberhardt, Bugsy (1991) di B. Levinson. Negli anni '90 le sue due migliori interpretazioni: il contabile Stern in Schindler's List (1993) di S. Spielberg e il misterioso dottor Miranda in La morte e la fanciulla (1995, dal dramma di A. Dorfman) di R. Polanski, opera in cui esprime perfettamente l'ambiguità di un personaggio sospeso fra il vittimismo e la spietatezza. Significative anche le sue apparizioni in A.I. Intelligenza artificiale (2001) di Spielberg, Il trionfo dell'amore (2001) di C. Peploe, nell'Oliver Twist (2005) di R.?Polanski, dove, con la barba rossa e la bocca sdentata, interpreta il vecchio usuraio Fagin e nel ruolo di un gangster in Slevin - Patto criminale (2006) di P. McGuigan.