(Coimbra 1481 - Quinta da Tapada, Minho, 1558) letterato portoghese. Presente alla corte di Giovanni III, compì tra il 1521 e il 1527 un lungo viaggio in Italia. Rappresentante della scuola poetica «italianista», con Bernardim Ribeiro introdusse moduli poetici italiani nella tradizione portoghese. Le sue Poesie (Poesias, postume, 1595), comprendono sonetti, canzoni, capitoli in terza rima ed egloghe (Alexo, Célia, Andrés, Nemoroso). La sua riforma italianizzante si rivolse anche al teatro, con le commedie in prosa Gli stranieri (Os estrangeiros, postuma, 1559) e I fanfaroni (Os vilhalpandos, postuma, 1560), per le quali ebbe a modello, oltre ai latini, L. Ariosto.