Moriz Scheyer (1886-1949), critico, saggista e scrittore di viaggi, è stato una personalità di spicco nella cultura viennese dell’anteguerra. Dopo la Prima guerra mondiale, visse a Parigi e viaggiò in Medio Oriente e Sudamerica, esperienze alle quali dedicò vari libri. Responsabile delle pagine culturali del Neues Wiener Tagblatt dal 1924 fino alla sua espulsione dall’Austria – avvenuta nel 1938, in conseguenza dell’Anschluss – conobbe personaggi del calibro di Gustav Mahler, Arthur Schnitzler, Bruno Walter, e fu grande amico di Stefan Zweig. Durante la Seconda guerra mondiale scrisse un memoir sulla sua esperienza di esule, tradotto in Italia da Guanda col titolo Un sopravvissuto (2016).