(New York 1921) poeta statunitense. Con il suo primo libro, I bei mutamenti e altre poesie (The beautiful changes and other poems, 1947, nt), si è posto fra i più significativi rappresentanti della poesia americana del dopoguerra; sono seguiti Cose di questo mondo (Things of this world, 1957, nt, premio Pulitzer), Consigli a un profeta (Advice to a prophet, 1961, nt), Verso il sonno (Walking to sleep, 1969, nt), Il mago (The mind reader, 1976, nt), Sette poesie (Seven poems, 1981, nt), Un uomo finito (A finished man, 1985, nt). Fedele, all’esordio, ai moduli impersonali e antiromantici del modernismo, W. ha tentato, in seguito, di fare del proprio linguaggio, elegante e levigato, una «deliberata ramificazione della vita soggettiva», aprendolo alla rappresentazione degli stati visionari. Esemplari sono le sue traduzioni dal francese, in particolare del teatro di Molière. Nel 1983 ha pubblicato l’autobiografico Sul mio lavoro (On my own work, nt). Con il volume del 1989 che raccoglie la sua produzione poetica (New and collected poems, nt) vince il premio Pulitzer. Ha poi pubblicato Efemere (Mayflies, 2000, nt) e Poesie 1943-2004 (Collected poems 1943-2004, 2004, nt).