(Siviglia 1898 - Madrid 1984) poeta spagnolo. Nel 1925, colpito da una grave malattia, fu costretto a una esistenza ritirata che lo tenne in disparte dagli avvenimenti cruciali del suo paese; nel 1977 ottenne il premio Nobel per la letteratura. Dopo aver esordito con un libro ancora legato alla lezione di Juan Ramón Jiménez e al paesaggio di Málaga (Ámbito, 1928), nei tre libri successivi: Spade come labbra (Espadas como labios, 1932), La distruzione o l’amore (La destrucción o el amor, 1935), Passione della terra (Pasión de la tierra, 1935), diede voce a una poesia di grandiose figurazioni cosmiche e visionarie, seguendo una scrittura di originale impronta surrealista. La stessa vena si nota in versione positiva e ottimistica in Ombra del paradiso (Sombra del paraíso, 1944), e in versione negativa e pessimistica in Mondo in solitudine (Mundo a solas, 1950). Grande influenza sulle nuove generazioni poetiche hanno avuto queste due opere e Storia del cuore (Historia del corazón, 1954), dove emerge una concezione più ancorata alla storia e al paesaggio. Tra le opere successive sono da ricordare In un vasto dominio (En un vasto dominio, 1962), Poesie della consumazione (Poemas de la consumación, 1968) e Dialoghi del conoscere (Diálogos del conocimiento, 1974), dove A. pare ripiegarsi su se stesso, di fronte allo spettro della morte, dando alla sua poesia accenti di riflessione quasi filosofica.