(Signa 1170 ca - Firenze 1250 ca) retore italiano. Insegnò a Bologna, a Venezia e a Padova, esercitando grande influenza sui discepoli. Dei suoi numerosi trattati in latino i più importanti sono il Boncompagnus (1215 e, in seconda red., 1226), in 6 parti, e la Rethorica novissima (1235), in 13 libri, nei quali teorizzò, con felici esempi, uno stile semplice e immediato. Scrisse, a guisa di sorridente commiato dalla vita, il Libellus de malo senectutis et senis (1240 ca), dove irride l’idealizzazione ciceroniana della vecchiaia. Si distinse, tra i maestri dell’ars dictandi, per uno spirito personalissimo, arguto e motteggiatore.