(Montevideo 1902-64) scrittore uruguayano. Pianista di professione, alternò l’attività di concertista con quella di scrittore. Si guadagnò una certa fama con due romanzi, entrambi autobiografici: Ai tempi di Clemente Colling (Por los tiempos de Clemente Colling, 1942, nt) e Il cavallo perduto (El caballo perdido, 1943, nt); ma i libri che fanno di lui uno dei più originali esponenti della letteratura fantastica latinoamericana sono le raccolte di racconti Nessuno accendeva le lampade (Nadie encendía las lámparas, 1947), Le ortensie (Las hortensias, 1949, nt) e La casa inondata (La casa inundada, 1960, nt). Se si fa eccezione per Terre della memoria (Tierras de la memoria, nt), pubblicato postumo e incompleto nel 1965, in cui l’autore rievoca il passato, in tutte le opere di H. colpisce il perfetto amalgama tra quotidiano e fantastico, sempre pervaso da un umorismo grottesco e surreale.