A Bagheria inizia a dedicarsi alla fotografia ancora giovanissimo, agli inizi degli anni Sessanta, raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua terra. Decide molto presto di diventare fotografo. Già i primi ritratti delle persone di Bagheria, che Scianna ritrae con tono partecipe e curioso, risultano carichi d’intensità. Nel 1961 si iscrive a Lettere e Filosofia all’Università di Palermo, e la sua passione per la fotografia inizia a strutturarsi. Conosce il critico Cesare Brandi e Enzo Sellerio, a cui mostra le proprio foto. Sono anche gli anni in cui si forma una coscienza politica determinante per l’evoluzione della sua fotografia, così come il vincolo con la propria terra d’origine e le tradizioni siciliane. Circa due anni dopo fa un incontro determinante: incontra Leonardo Sciascia, lo scrittore con il quale a soli 21 anni pubblica il saggio Feste Religiose in Sicilia, che ottiene il prestigioso Premio Nadar. Sull’onda del successo del libro, Scianna si trasferisce a Milano, dove lavora per l’Europeo come fotoreporter, inviato speciale e corrispondente da Parigi, dove vive per 10 anni. A Parigi inizia anche a dedicarsi con successo alla scrittura. Collabora con varie testate giornalistiche, fra cui Le Monde. Nella capitale francese, il suo lavoro viene particolarmente apprezzato da Henri Cartier Bresson, che lo inviterà ad essere membro della Magnum nel 1982. Accettata la candidatura torna a Milano, dove lavora per vari giornali e realizza reportage sociali. Inizia anche a fotografare per due giovani designer emergenti, Dolce e Gabbana. Un incontro casuale che darà vita a una delle collaborazioni più riuscite nella fotografia di moda. Scianna riesce a mescolare magistralmente i registri visivi del mondo della moda con l’esperienza del fotoreporter, creando un risultato originale che spezza la monotonia patinata della fotografia di moda. É un successo che lo porterà a collaborare con prestigiose riviste internazionali e a realizzare altri servizi di moda in cui affianca con maestria artificio e autenticità. Questa improvvisa e inaspettata svolta, apre il mondo fotografico di Scianna a nuove esperienze, parallele a quelle più tradizionali del fotogiornalismo: pubblicità e fotografie commerciali, senza mai abbandonare il reportage sociale, i ritratti e il giornalismo. Nel 2018 vince il Premio Sila '49 alla carriera. Tra i suoi libri: Sicilia ricordata (Rizzoli 2001), Altre forme del caos (Contrasto 2001), Quelli di Bagheria (Peliti associati 2003), Palermo andata e ritorno (Edizioni di Passaggio 2007), Ferdinando Scianna (Contrasto 2008), La geometrie et la passion (Contrasto 2009), La geometria e la passione (Contrasto 2009), Baaria Bagheria. Dialogo sulla memoria, il cinema, la fotografia (Contrasto 2009), Arienti. Arte in-percettibile. Catalogo della mostra (Contrasto 2009), Etica e fotogiornalismo (Mondadori 2010), To sleep, perhance to dream (Phaidon 2011), Autoritratto di un fotografo (Mondadori Bruno 2011), Gianni Berengo Gardin. Inediti (o quasi) (Contrasto 2012), Centoquaranta anni di amore per la terra. Polli. Un racconto per immagini (Contrasto 2013), Ti mangio con gli occhi. Ediz. illustrata (Contrasto 2013), Visti & scritti (Contrasto 2014), Lo specchio vuoto. Fotografia, identità e memoria (Laterza 2014), In viaggio con Roberto Leydi (Squilibri 2015), Obiettivo ambiguo. Ediz. illustrata (Contrasto 2015), In gioco (Contrasto 2016), Un fotografo in tipografia (Henry Beyle 2017), Il dolore vissuto (Le Farfalle 2017), Istanti di luoghi. Ediz. illustrata (Contrasto 2017), Lo specchio vuoto. Fotografia, identità e memoria (Laterza 2017), Cose. Catalogo della mostra (Brescia, 15 maggio-2 settembre 2018). Ediz. illustrata (Contrasto 2018).