(Massa 1847 - Roma 1904) narratore italiano. Collaboratore della «Cronaca bizantina» e della «Domenica letteraria», pubblicò su vari periodici una dozzina di racconti. Fortuna postuma ha ottenuto, grazie anche alla trasposizione televisiva, il suo romanzo L’eredità Ferramonti (1883), primo di un irrealizzato ciclo sulla Vita romana. Nel solco della tradizione veristica, l’opera offre uno spaccato delle trasformazioni di Roma neocapitale: la saga di una famiglia di bottegai (in cui domina una figura di donna ambiziosa e ostinata) che mescola le proprie corruzioni private a quelle degli ambienti politici e finanziari. Più fiacco l’altro romanzo, La colpa di Bianca (1883).